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A cinque giorni dalla valanga che ha travolto l'hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), sale a nove il bilancio ufficiale delle vittime. I vigili del fuoco hanno individuato ed estratto dalle macerie il corpo di una donna: si tratta di Linda Salzetta, sorella del manutentore dell'hotel che si è salvato nella notte della tragedia. Il suo corpo è stato ritrovato in uno stanzino vicino alla zona della cucina e del bar. Solo in serata si è riusciti invece a liberare il corpo di una vittima individuata ieri, la sesta. Si tratterebbe di un uomo. E sempre in serata altri due corpi, l'ottavo e il nono, sono stati tirati fuori. I sopravvissuti sono 11, mentre i dispersi 20. 

Ai due sopravvissuti recuperati all'alba di giovedì - il cuoco Giampiero Parete e il 'tuttofare' dell'hotel Fabio Salzetta - si aggiungono la moglie di Parete, Adriana Vranceanu, il figlio Gianfilippo e i tre bimbi recuperati successivamente: l'altra figlia di Parete, Ludovica, Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo. Sono poi state estratte vive altre quattro persone, due uomini - Giampaolo Matrone (lievemente ferito) e Vincenzo Forti - e due donne, Francesca Bronzi e Giorgia Galassi.

Sono stati dimessi dall'ospedale di Pescara i due fidanzati Vincenzo Forti e Giorgia Galassi che erano arrivati nella struttura sanitaria nella notte tra venerdì e sabato. Le loro condizioni fin dall'inizio sono state giudicate buone dai medici e poco fa hanno lasciato l'ospedale. I due giovani di 25 e 22 anni, originari di Giulianova (Teramo) sono stati dimessi alle 11.30 dall'ospedale civile di Pescara. 

Per i parenti delle vittime e di chi ancora manca all'appello, però, l'attesa è ormai insopportabile. "Quelli che sono morti sono stati uccisi - si è sfogato il papà di Stefano Feniello, 28 anni, tra i dispersi - e quelli che ancora non rientrano sono stati sequestrati contro il loro volere perché volevano rientrare. Li hanno sequestrati. Avevano le valigie pronte. Li hanno riuniti tutti vicino al caminetto come carne da macello". La fidanzata del giovane, Francesca Bronzi, è salva ed è ricoverata a Pescara. La responsabilità, secondo Alessio Feniello, è "delle autorità".

E compie oggi 33 anni Alessandro Riccetti di Terni, uno dei dispersi: all'hotel Rigopiano lavorava come receptionist. Di lui, che al momento non è né nella lista delle persone salvate né in quella delle vittime identificate, non si hanno più notizie da mercoledì, quando ha avuto gli ultimi contatti con la madre. "La preghiera è l'unica cosa da fare. Vi abbraccio" scrive oggi su Facebook Antonella Maria, la madre di Alessandro, a chi in queste ore le esprime la propria vicinanza. Le operazioni di soccorso con decine di uomini sono proseguite anche la scorsa notte, nonostante la pioggia che anche stamani continua a cadere sulla zona. "Chi lavora in quelle condizioni - ha sottolineato il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio - lavora come se ci fossero da recuperare persone vive. La speranza c'è sempre, perché quegli eventi possono aver dato luogo a situazioni molto particolari". La pressione esercitata dalla slavina che si è abbattuta sull'hotel, ha calcolato Meteomont, ha pesato 120.000 tonnellate: come "4.000 tir a pieno carico".

Domani si terranno i primi funerali. C'e' una maglia dell'Inter, la squadra per la quale tifava, sulla bara di Alessandro Giancaterino, il maitre del ristorante dell'hotel Rigopiano morto mercoledi' scorso travolto dalla valanga. Nella camera ardente allestita nel Consiglio comunale di Farindola, sul Gran Sasso pescarese, a 10 chilometri da Rigopiano, ci sono una ventina di parenti ed amici del 42/enne, tra le prime vittime identificate. Dietro la bara, attraverso le finestre, si vede la montagna innevata che ha ucciso Giancaterino. I suoi funerali si svolgeranno domani alle 11 a Farindola. 

Sempre domani, alle 14.30 a Penne, 15 chilometri piùa valle, le esequie di Gabriele D'Angelo, 31 anni, cameriere dell'albergo Rigopiano e volontario della Croce Rossa. Nella piccola sala del Comune montano, circa 1300 abitanti, il cui gonfalone è dietro il feretro con i fiori, ci sono tra gli altri la moglie di Giancaterino, Erika, e il fratello Massimiliano. Il figlio della vittima, Niccolò di nove anni, ha saputo solo ieri sera della morte del padre ed e' assistito da uno psicologo, riferiscono i familiari. "Alessandro aveva gia' lavorato come direttore di sala al ristorante a Penne - ricorda lo zio materno Antonio Chiarini, poliziotto in pensione venuto da Reggio Emilia -. Poi aveva gestito un bar a Penne, ma non gli piaceva, e da tempo era tornato a fare il suo lavoro, stavolta al Rigopiano". Sulle polemiche per presunti ritardi nel liberare dalla neve la strada dall'albergo, dopo la scossa di terremoto, i familiari di Giancaterino sembrano propendere per l'evento eccezionale della valanga, "mai vista così da queste parti", dice lo zio. "Non vogliamo trovare un colpevole a tutti i costi, fare polemiche", dice il fratello di Giancaterino.

Intanto sono stati ritrovati vivi i tre cuccioli di pastore abruzzese, figli di Nuvola e Lupo: i carabinieri forestali li hanno scovati in buono stato tra le macerie. I genitori si erano salvati dal crollo ed erano scesi più a valle nei giorni  scorsi.

23 gen.'17

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