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"Dal marzo 2017 la Stazione Ornitologica Abruzzese (Soa) è in attesa di una risposta alla richiesta di avere una copia della dichiarazione legata alla non delocalizzabilità del nuovo tracciato della Fondovalle Sangro. La stessa Anas, ha, nel 2015, prospettato ben 4 ulteriori possibili tracciati, che pare evidente siano stati ignorati. Ad oggi, chi si occupa della messa in opera del progetto, ha fatto presente di non essere in possesso della dichiarazione o di non averne le competenze di divulgazione, a parte l’Anas. Dopo 4 mesi di attesa, la scorsa settimana, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ci ha riconosciuto il diritto di ottenere una risposta precisa e chiara". E' quanto evidenzia, in una nota, Augusto De Sanctis, quale rappresentante della Soa e firmatario di una richiesta - diretta al ministero delle Infrastrutture, al Provveditorato alle Opere Pubbliche del Lazio, Abruzzo e Molise, alle autorità di bacino della Regione Abruzzo ed all’Anas Spa – nella quale ha posto al centro le motivazioni per cui la scelta fosse ricaduta su un tracciato ad alto rischio, piuttosto che su un altro, che molto probabilmente sarebbe stato più sicuro. E forse anche meno costoso.

“Facciamo notare –  viene sottolineato - che la stessa Anas nel 2015 nel primo passaggio in Commissione Via (Valutazione impatto ambientale) ha prospettato ben 4 ulteriori possibili tracciati di cui almeno uno, quello che ricalca quello della strada attuale, era ad un livello di rischio molto minore stante le carte ufficiali del rischio depositate dalla stessa Anas. In realtà le altre 4 opzioni non sono state neanche oggetto di progettazione preliminare, nonostante quella che ricalcava il tracciato attuale fosse palesemente a minor rischio idrogeologico”. Il punto su cui si sofferma De Sanctis è anche la scarsa chiarezza con cui la scelta è stata fatta. 
"Tra un ipotetico tracciato di 7 km da fare, sempre a livello ipotetico, a 60 km/h, ma con pochi rischi ed un percorso da 5,4 km, che risulta essere per maggior parte a massimo rischio idrogeologico ed avrà anche un costo vicino ai 190 milioni di euro, le aziende che si occupano della messa in opera del progetto, hanno scelto il secondo. Si parla di un progetto che costerà alle casse pubbliche 36 milioni di euro/km". Il tracciato, era stato inoltre segnalato dagli istruttori della Regione Abruzzo, che ponevano un unico tracciato, cioè quello attuale, come più sicuro rispetto agli altri. “Aspettiamo con trepidazione, siamo proprio curiosi”, dichiara De Sanctis. 17 luglio 2017 

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