Pescara - Esami truccati all'Università d'Annunzio di Chieti - Pescara. Ieri c'è stata una nuova udienza in tribunale a Pescara. Sul banco degli accusati Luigi Panzone, docente di Tecnica bancaria e professionale. Panzone, che per questa vicenda il 5 marzo 2014 finì agli arresti domiciliari, è accusato di corruzione e falso ideologico e avrebbe dovuto essere ascoltato dai giudici. Ma  non si è presentato in aula. I due legali del professore, gli avvocati Federico Squartecchia e Antonino Cerella, hanno quindi chiesto l'acquisizione dell'interrogatorio di garanzia. Sono stati invece escussi gli ultimi tre testi citati dalla difesa. Le testimonianze hanno riguardato la questione della casa dei genitori di Panzone, all'epoca dei fatti finita all'asta. 

Secondo l'accusa, rappresentata dal pm Anna Benigni, Panzone avrebbe accettato dal sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi "la promessa di 50 mila euro (nonché il finanziamento di ulteriori somme necessarie a Panzone per riacquistare l'immobile dei familiari, o, comunque, l'impegno di Riccardi ad acquistare l'immobile anticipandone il prezzo) per fare ottenere a Riccardi il superamento degli esami universitari". Il primo a salire sul banco dei testimoni è stato l'avvocato Roberto Danesi De Luca, il quale ha riferito dell'incontro presso il suo studio per l'operazione relativa all'acquisto dell'immobile da parte di Riccardi, operazione, però, mai andata in porto. Tale operazione sarebbe dovuta culminare con il riacquisto dell'immobile da parte della compagna di Panzone, Joelle Touitou. Riccardi avrebbe acquistato l'immobile all'asta per 270mila euro, con la promessa di riacquisto a 350mila euro, entro i successivi 18 mesi, di Joelle Touitou. Secondo la difesa, questa sarebbe la prova che c'era un vantaggio economico per Riccardi e che, quindi, non c'erano ragioni per la compravendita di esami. "Sconsigliai Panzone di procedere con quell'operazione - ha affermato il testimone Danesi De Luca -. Riccardi venne comunque nel mio studio per firmare il compromesso, anche se poi la compravendita non andò in porto". 

Subito dopo ha testimoniato un imprenditore di Foggia, il quale ha riferito di essere stato contattato da Riccardi, nel 2012, per subentrare nell'acquisto dell'immobile. "Andai a vedere la casa, a Cerratina di Pianella (Pescara), insieme a Riccardi e Panzone - ha detto l'imprenditore - ma due giorni dopo comunicai che non ero interessato". Infine, è stato sentito un ex assistente universitario di Panzone. "Il professore cercava un altro soggetto che si impegnasse ad acquistare l'immobile, per poi riacquistarlo nuovamente tramite la compagna - ha detto il testimone -. Per questo andammo più volte insieme da Riccardi, che varie volte non si fece trovare e alla fine non se ne fece più nulla". La prossima udienza si terrà il 10 novembre. In quell'occasione è prevista la discussione. Per questa vicenda il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi, l'imprenditore foggiano Michele D'Alba, e Joelle Touitou, due mesi fa sono stati rinviati a giudizio dal gup Gianluca Sarandrea e saranno processati il prossimo 15 settembre. Sempre nell'ambito di questa vicenda, Nicola De Marco, docente di inglese alla facoltà di Scienze manageriali dell'Università Gabriele d'Annunzio di Chieti-Pescara, è stato condannato dal gup Sarandrea, tramite rito abbreviato, a 5 mesi e 10 giorni. Mentre Margherita Tinari, componente della commissione e sottoscrittrice del verbale relativo all'esame orale di Lingua Inglese II del 26 giugno 2012, è stata assolta. 08 luglio 2016


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