L'Aquila - Più di 8 ore di lavoro dei carabinieri, intorno ai resti dell'elicottero del 118 che si è schiantato l'altro ieri, 24 gennaio, per recuperare la 'scatola nera' e svolgere i primi accertamenti. Il velivolo è precipitato da un' altezza di 600 metri, provocando sei morti, sul Monte Cefalone nel territorio comunale di Lucoli (Aq).

L'inchiesta giudiziaria è stata subito aperta dalla procura della Repubblica del capoluogo e coordinata dal sostituto procuratore Simonetta Ciccarelli, che ieri ha raggiunto il luogo della tragedia. In giornata, inoltre, secondo quanto appreso da fonti investigative, ci sono già stati i primi interrogatori sul posto dei testimoni dichiarati del fatto o delle sue fasi iniziali. L'inchiesta è ancora contro ignoti mentre non sono state, al momento, formulate ipotesi di reato. 

Per amici, istituzioni e colleghi di lavoro, è il giorno del cordoglio per le sei vittime, Walter Bucci, 57 anni, medico rianimatore del 118 Asl dell'Aquila, Davide De Carolis, tecnico dell'elisoccorso del soccorso alpino e consigliere comunale di Santo Stefano di Sessanio (L'Aquila), Giuseppe Serpetti, infermiere, Mario Matrella, verricellista, Gianmarco Zavoli, pilota. 

L'elicottero stava trasportando Ettore Palanca, 50 anni, di Roma, che si era fatto male sciando, procurandosi la frattura di tibia e perone. Un team di 12 psicologi è a disposizione per assistere i familiari delle vittime. Per quanto riguarda i rilievi, vista la necessità di lavorare in una zona molto impervia, sono arrivati appositamente militari sci-alpinisti dal Centro di addestramento alpino dell'Arma di Selva di Valgardena (Bolzano) hanno viaggiando tutta la notte. Sono stati loro a fornire assistenza ai tecnici dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, l'organo tecnico che si occupa degli accertamenti in caso di disastri aerei. La gran parte dei rilievi tecnici si è svolto in una giornata, tra le 9 e le 17. Il resto delle operazioni è per domani. Oltre alla salita delle squadre a piedi, si è reso necessario l'uso di elicotteri e di droni. 

A differenza del giorno dello schianto, le condizioni climatiche erano ottime. I carabinieri hanno scandagliato non solo il punto dove è precipitato l'Agusta Aw 139, ma anche una zona tutt'intorno di diverse decine di metri, ovunque potessero esserci oggetti proiettati dall'urto. Tra i reperti trovati lontano dai rottami, l'involucro di un defibrillatore. La scatola nera è stata recuperata, ora bisognerà decifrarla. Per farlo sarà nominato un perito o un consulente tecnico degli investigatori assieme a personale della stessa Ansv. L'area, comunque, è ancora sequestrata e vigilata da una pattuglia lungo la strada statale 696, all'altezza del chilometro 14/o. Nelle prossime settimane, il relitto dell'aereo sarà recuperato e trasportato a valle, con prevedibili difficoltà vista la pendenza del 100% e il suolo inclinato di 45 gradi. I pezzi verranno stipati all'Aquila o fuori città, a seconda delle condizioni e delle necessità, e tenuti a disposizione dell' autorità giudiziaria fino alla fine dell'inchiesta. 

Quanto alle vittime, ancora non si sa quando verrà dato il nulla osta per le esequie, riconsegnando le salme alle famiglie. L'ipotesi di disporre delle autopsie o ricognizioni è soggetta in queste ore alla valutazione del pubblico ministero.

26 gen.'17

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