"All’indomani della presentazione delle liste per il rinnovo del Consiglio provinciale, teniamo a puntualizzare che nostra lista "Insieme per la Provincia" non è collocabile in alcuno schieramento politico. Noi, ribadiamo, siamo il “Partito dei sindaci". Se avessimo voluto la certezza di un seggio in Consiglio provinciale avremmo partecipato alle altre due liste che sono dichiaratamente partitiche. Non siamo dentro o vicini a nulla se non alle popolazioni che ci hanno eletto come amministratori comunali". Così, in una nota, i sindaci candidati, in un unico raggruppamento, alle elezioni dell'8 gennaio per il rinnovo del Consiglio provinciale di Chieti. Si tratta di Fabio Adezio, sindaco di Miglianico; Katja Baboro, sindaco di Torrevecchia Teatina; Massimiliano Berghella, sindaco di Treglio; Agostino Chieffo, sindaco di Gissi; Consuelo Di Martino, sindaco di Palombaro; Giovanni Di Rito, sindaco di Rocca San Giovanni; Remo Fioriti, sindaco di Tornareccio; Luciano Marinucci, sindaco di San Giovanni Teatino.

"Siamo l’unica lista - dicono - che vede schierati prevalentemente i sindaci (8 su 12 candidati), mentre le altre due liste sono fatte da elementi scelti dai partiti. Noi sappiamo cosa significa l’abbandono del territorio anche per l’assenza della Provincia. Siamo amministratori locali capaci di lavorare duramente con grande impegno, ogni giorno. Quotidianamente combattiamo a fianco dei nostri concittadini per risolvere problemi amministrativi, resi ancor più complessi dai tagli ai finanziamenti per i Comuni e anche dalla indifferenza della Provincia. Tutti si sono lamentati e si lamentano di questo, tutti si lamentano della Provincia governata secondo la volontà dei partiti, ma poi nessuno fa niente. Alcuni si mettono sotto le ali di quegli stessi partiti, facendosi eleggere da questi apparati e rimettendosi così alle loro decisioni. Con loro, alla fine, a decidere sono proprio i partiti, che gratificano con un incarico qualche consigliere comunale scontento e, in cambio, ottengono delega piena per fare e disfare, soprattutto per non fare nulla. Noi non abbiamo bisogno di questi contentini, - viene evidenziato - perché abbiamo già l’onore di essere stati eletti dai cittadini e non designati da altri: questo ci basta e avanza. Siamo quindi la garanzia di un impegno vero, a difesa dei nostri territori che conosciamo, che viviamo, che curiamo con passione e che ci sforziamo di far crescere, sapendo di dover rendere conto solo a chi ci ha eletti e non alle segreterie politiche. La Provincia, come ente locale, ha trovato nell’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre scorso, una piena rivalutazione. Non scomparirà e probabilmente tornerà ad avere più peso. Della Provincia avremo bisogno in tutto il territorio. Il Consiglio provinciale, purtroppo, viene eletto secondo criteri che danno scarsissimo peso al territorio, privilegiando invece i grandi Comuni. Questo non è giusto. Ma noi non perdiamo tempo nella protesta. Siamo abituati a capire il disagio, a risolvere i problemi, a realizzare progetti utili senza sprechi e senza lungaggini".  05 gennaio 2017


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