Elezioni Regione Abruzzo. Sinistra Italiana: 'No al voto con freddo e ghiaccio. Si cambi la data'
"L'ho detto molte volte negli ultimi mesi e lo ripeto, e nei giorni delle indagini di Rigopiano credo bisogna essere ancora più chiari: votare a febbraio significa mettere a repentaglio l'esercizio del diritto di voto dei cittadini abruzzesi, oltre che uno sperpero di soldi pubblici": è quanto sostiene Daniele Licheri, segretario regionale di Si Abruzzo, che prosegue: "due anni fa ricordiamo tutti in che condizioni versava l'Abruzzo nei mesi invernali, mezza regione bloccata dalla neve e l'altra metà dall'acqua; frane, allagamenti. Interi paesi isolati, e poi le immagini di Rigopiano e i suoi morti che restano una ferita aperta per tutti noi. Di fronte a scenari di questo tipo che, grazie alla mancanza di investimenti per prevenire e tutelare il nostro territorio hanno effetti sempre più drammatici e sono sempre più frequenti, pensare di fare una campagna elettorale a gennaio e andare alle urne a febbraio significa vivere su Marte e non conoscere la regione che si chiede ai cittadini di voler governare".

"Inutile fare la morale sullo spreco di fondi pubblici come fa il Movimento 5 stelle - aggiunge Lenadro Bracco, consigliere regionale di Sinistra italiana -  e poi non voler rinviare il voto per pure esigenze di speculazione politica. Voglio ricordare che esiste questa possibilità, già spesso utilizzata, visto che c'è una norma che prevede l'election day, ossia l'articolo 7 della legge 111 del 2011, e a decorrere dal 2012 le consultazioni elettorali per le elezioni dei sindaci, dei presidenti delle Province e delle Regioni, dei Consigli comunali, provinciali e regionali, del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, si svolgono, compatibilmente con quanto previsto dai rispettivi ordinamenti, in un'unica data nell'arco dell'anno; qualora nel medesimo anno si svolgano le elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia. Chiamino i loro rappresentanti nazionali visto che in questo momento sono al governo e facciamo come la Basilicata che ha già saggiamente spostato la data". 

"Il Pd e il centro sinistra - concludono - sono responsabili del voto anticipato e hanno tenuto la regione ferma mesi per un atteggiamento opportunistico e vergognoso del presidente DAlfonso che non sapeva che poltrona tenersi, ma le opposizioni non sono certo meglio anzi, centro-destra e M5stelle appaiono solo interessati a vincere le elezioni e poco gli interessa  se l'affluenza già bassa potrebbe crollare. Ci uniamo a chi prima di noi ha chiesto l'accorpamento a maggio, pensando che si serve ridare subito la parola ai cittadini, ma serve metterli nelle condizioni di farlo senza discriminanti e senza ulteriori sperperi di denaro pubblico".
27 novembre 2018

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