Si avvicina anche a Pescara la sfida del 12 ottobre per le provinciali. In campo scendono Guerino Testa, presidente uscente, per il centrodestra e Antonio Di Marco per il centrosinistra. Ma cosa propongono, nello specifico, i due candidati? 


Di Marco e la "Provincia comune" 


Ricollegandosi idealmente allo slogan della precedente giunta di centrosinistra, guidata da Pino De Dominicis per due mandati ("Pescara Provincia Solidale"), Di Marco, in campagna elettorale, ha lanciato la sua idea di una "Provincia comune, nuova al servizio delle città, dei paesi e dei territori" con l'obiettivo di avvicinare le istituzioni al sentire e alle esigenze dei cittadini del territorio provinciale. Un programma che intende realizzare, appunto, una "Provincia comune", ovvero condivisa e al servizio di tutti gli Enti locali del territorio: dai piccoli Comuni alle città distretto, al capoluogo, per tutelare, difendere e promuovere il patrimonio culturale e ambientale, valorizzare l'istruzione e l'intera filiera "scuola-lavoro, migliorare le infrastrutture e la mobilità territoriale, implementare le politiche per la persona e per la coesione sociale. Il tutto insieme ai candidati consiglieri che corrono sotto il simbolo "Di Marco Presidente"": Vincenzo Catani, Feliciano D'Ignazio, Franco Galli, Leila Kechoud, Davide Morante, Ennio Napoletano, Annalisa Palozzo, Silvina Sarra, Francesco Zampacorta, il sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito e l'ex vicesindaco di Pescara Gianni Teodoro. 


Un'amministrazione attiva e reattiva 


"Insieme a loro - dichiara Antonio Di Marco- sarà avviata un'amministrazione attiva e reattiva, capace di creare sinergie con le altre province abruzzesi e svolgere un ruolo da protagonista nel quadro della programmazione regionale; impegnata nel sostegno e nella promozione delle attività produttive e dei livelli occupazionali: proiettata a sviluppare strumenti per un'effettiva partecipazione dei cittadini, delle imprese e di tutti gli attori pubblici e privati al fine di rafforzare il ruolo strategico della provincia per la gestione efficace ed efficiente delle proprie funzioni. Tutto per reagire alla crisi in tempi sempre più stretti e rapidi per promuovere uno sviluppo di qualità, ovvero puntare su idee innovative capaci di assistere la sfida di scelte anche coraggiose, che sappiano offrire ampie prospettive di crescita. La modernizzazione del tessuto economico provinciale obbligherà a puntare maggiormente e meglio sulle infrastrutture pubbliche di ogni tipo. Ciò aiuterà a governare la crisi e ad accelerare la ripresa". 


Testa: "Puntiamo a difendere il territorio" 


In cosa consiste, invece, il programma di Testa? "Puntiamo a difendere il territorio - spiega - a lavorare per il territorio, come abbiamo fatto in questi cinque anni in Provincia investendo 66 milioni di euro in opere pubbliche. I fondi per risolvere tutti i problemi sul campo non c'erano, anzi abbiamo subito tagli per 22 milioni di euro. Nonostante ciò siamo intervenuti in maniera massiccia, dando risposte che i Comuni attendevano da anni, se non decenni. Nella lista che sostiene la mia candidatura ci sono candidati che si contraddistinguono per il carattere civico e il forte radicamento al territorio". I candidati al consiglio provinciale per il centrodestra, a supporto del presidente uscente, sono Anthony Hernest Aliano, Gianfranco De Massis, Ernesto De Vincentiis, Vincenzo D'Incecco, Mario Giuseppe Lattanzio, Maria Felicia Maiorano Picone, Sandro Marinelli, Augusto Recchia, Graziano Zazzetta, Barbara Di Giovanni ed Ettore Pirro. 


La polemica con D'Alfonso: "Questa amministrazione non è stata una sanzione degli dei" 

Testa polemizza poi con il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, il quale sostiene che l'amministrazione provinciale di centrodestra sia stata "una sanzione degli dei"e ritiene che il centrodestra abbia avuto in odio il territorio. " "Io - risponde Testa - ricordo che cinque anni fa il centrosinistra ci ha lasciato scuole e strade in completo abbandono. Prima del 2009 in Provincia hanno fatto clientela, creato staff di giunta, promosso contratti a tempo determinato e ci hanno lasciato un debito per oltre un milione e mezzo di euro da saldare con Edoardo Barusso, prima assunto e poi messo alla porta dal centrosinistra. Noi abbiamo pagato i creditori per 68 milioni e 600mila euro, e ben 23 milioni di queste opere sono state realizzate in Comuni amministrati dal centrosinistra, il che vuol dire che abbiamo fatto una politica per il territorio, pensando alle zone dove insistevano le problematiche maggiori, senza tenere conto del colore politico delle amministrazioni". 
"Grazie ai consiglieri di centrosinistra, attacca Testa, sono stati decurtati i fondi per scuole e strade e sono state fatte scelte precise in altri settori meno strategici: Il nostro obiettivo era e resta la difesa del territorio. A chi ha memoria breve ricordo alcune opere realizzate in questi 5 anni dalla Provincia: bretella a Dragonara, varianti di Torre de Passeri e Tocco, ponte sul torrente Baricelle, per i ponti sul Saline sono partiti i lavori e a breve anche la variante di Decontra a Scafa". 


Massimo Giuliano

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