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Lanciano (Chieti) - 16 milioni di euro di danni e 24 citazioni in giudizio, che quasi certamente saranno raggruppate, dalla magistratura, in un unico procedimento civile. E' la rappresaglia di Terna spa, società che sta costruendo l'elettrodotto Villanova - Gissi, nei confronti di Silvia Ferrante, attivista contraria all'opera. Alcuni piloni dell' elettrodotto, infatti, sono stati eretti ad appena ottanta metri dall' abitazione, in cui lei vive assieme al compagno e al figlio. Se l'opera verrà completata, Silvia e la sua famiglia saranno sottoposti ad elettromagnetismo, a cui l'organizzazione mondiale della Sanità (Oms) raccomanda di esporsi il meno possibile e con il rischio di aumentare la possibilità dell'insorgenza di leucemie infantili, come ha testimoniato lo Iarc (International agency for research on cancer). 

Tanti gli attestati di solidarietà, tra cui quello del comitato 'No elettrodotto Villanova - Gissi', di cui Silvia Ferrante fa parte. "Difendendo la terra e il futuro dei propri figli si rischia di dover pagare decine di milioni di euro se la controparte si chiama Terna spa - si legge nella nota -".  In realtà sono diversi gli attivisti - proprietari raggiunti dalle citazioni di Terna ma il caso di Silvia Ferrante rappresenta un record forse di livello nazionale. L'elettrodotto Villanova - Gissi, di cui in questi giorni sono in corso alcuni espropri di terreni, sta per sorgere in aree: "per oltre un terzo a rischio frane e inondazioni - si legge sempre nella nota - ed è sostanzialmente inutile perché incarna un'idea obsoleta di pensare la produzione e la distribuzione dell'energia. Un'opera contestata non solo dai cittadini ma anche da alcuni Comuni, Lanciano, Castel Frentano e Paglieta per fare alcuni esempi, e da diversi uffici della Regione Abruzzo, come il servizio difesa del suolo e l'autorità di bacino che hanno sollevato enormi criticità. E infatti sono diversi i ricorsi ancora pendenti davanti a Tar e consiglio di Stato. Una società che recentemente si è vista bocciare dal consiglio di Stato ben due elettrodotti nel nord Italia".  


 "24 atti di citazione, 24 processi, tutti separati e distinti, come se si stesse parlando di qualcosa che accade per 24 motivi diversi - prosegue la nota - Nel mondo 'reale' si tratta sempre della medesima cosa e tutti per lo stesso motivo: presenziare alle manifestazioni e nei giorni in cui molti proprietari si sono opposti alle occupazioni d'urgenza per la realizzazione dell'elettrodotto da 380.000 volt. Un opera che non ha alcuna utilità se non quella di spaccare in due l'Abruzzo, passando per 16 comuni e in mezzo a tante comunità. realizzata, nemmeno a dirlo, con fondi pubblici. 24 citazioni civili e molte, se non altrettante, denunce penali. 24 citazioni nelle quali si chiedono da 630.000 euro a 900.000 euro, ma solo per le immissioni nei terreni in cui è previsto il passaggio aereo dei cavi. Tra queste mai nessuna citazione per le manifestazioni avvenute su terreni in cui dovrebbero sorgere i piloni, mai nessuna citazione insieme a proprietari importanti. Deve valere molto la semplice esistenza di questa singola cittadina, di questa singola mamma, se Terna è pronta a spendere 1.680 euro circa, solo per l'avvio di ogni causa, vale davvero molto, anche se non possiede nemmeno una striscetta di terra su cui passerà l'opera".  


"Sulle enormi criticità di quest'opera vi sono ben tre dossier dettagliati (http://www.noelettrodottovillanovagissi.it/documenti/altro/) ai quali sia Terna spa che i ministeri per ora non hanno saputo o potuto rispondere. Il ministero dell'Ambiente non solo non risponde ai rilievi tecnici di attivisti e comuni, ma nemmeno ad una nota del corpo forestale di maggio che sollevava dubbi sulle tipologie di traliccio utilizzati, difformi da quelli del progetto autorizzato". 01 dicembre '15


Foto G. Taraschi

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