"Faremo tutto ciò che il diritto ci consente. La mia opinione è che l'opera non andava fatta, ma ho ereditato procedure avanzate" afferma il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso. La stessa Terna ricorda in una nota che: "L'iter autorizzativo per l'opera avviato da Abruzzo Energia nel dicembre 2009 si è concluso il 15 gennaio 2013 con il rilascio del decreto autorizzativo da parte del ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare. Tale autorizzazione è stata volturata a Terna il 4 marzo 2013. Da quel momento, la società ha partecipato a numerosi incontri e assemblee pubbliche con le diverse amministrazioni comunali interessate (Cepagatti, Casalincontrada, Filetto, Orsogna). L'audizione - si legge infine nella nota - è stata l'occasione per ricordare che Terna Rete Italia ha rispettato tutte le prescrizioni impartite dal ministero dell'Ambiente".
Il presidente D'Alfonso aggiunge: "Affideremo a una competenza indiscutibile, alla presidente del Comitato Via, Cristina Gerardis, la lettura ultima della vicenda, sapendo che siamo arrivati al 91esimo minuto. Ci rimane una contorsione che non escludiamo di realizzare: costituirci a sostegno di quanti hanno attivato il contenzioso".
Nel corso del Consiglio regionale la Terna Rete Italia ha ribadito che "L'Abruzzo è una tra le regioni italiane con il maggior deficit elettrico, con una differenza tra l'energia richiesta e quella prodotta pari al 33%. A questo si associa una carenza infrastrutturale elettrica che causa una notevole limitazione all'esercizio elettrico fino a un rischio black out per l'area. Il nuovo elettrodotto Villanova-Gissi servirà a immettere in rete una quantità maggiore dell'energia prodotta da un'importante centrale elettrica abruzzese, contribuendo a garantire la sicurezza ed efficienza del sistema elettrico dell'area, con ritorni sia in termini di efficienza sia in termini di risparmi per imprese e famiglie, nonché a valorizzare impianti esistenti senza richiederne la costruzione di nuovi".
Parere, questo della Terna, che è in netto contrasto con quello delle varie associazioni che da anni si battono contro l'elettrodotto - il Forum Abruzzese Movimenti per l'Acqua; il Comitato Ambiente Salute e Territorio; Nuovo Senso Civico e i Comitati No Elettrodotto - che contestano: "Mentre i cantieri siano già partiti sul territorio, tutto sia stato già deciso in luoghi lontani da qualsiasi forma di democrazia matura e trasparenza" e come gli enti pubblici abbiano accettato di svolgere "un inaccettabile ruolo di sordina nei confronti dell'opinione pubblica" su queste opere. I comitati non ritengono vero, infine, che "gli elettrodotti siano necessari per gli abruzzesi in considerazione del deficit elettrico e del rischio del black out" considerato che "un elettrodotto non produce energia ma al massimo le trasporta e che, quindi, un eventuale deficit produttivo rimarrebbe comunque. Inoltre l'Italia ha impianti per produrre energia in eccesso". Poi c'è la questione frane... Infatti molti piloni delle megastruttura sorgeranno in zone ad elevato rischio idrogeologico e su aree dove sono in atto frane.