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Pescara 25 febbraio '15 - Tra il parapiglia, le urla e le proteste di comitati e cittadini, il Consiglio regionale straordinario di ieri, sull'elettrodotto Villanova-Gissi, si è concluso con l'approvazione, all'unanimità, di una risoluzione in cui il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, e la Giunta si impegnano ad attivarsi nei confronti della società Terna. Il Consiglio era stato chiesto per discutere, valutare e trovare una spiegazione alle enormi incongruenze emerse, scritte e denunciate anche alle varie procure della Repubblica.



Nel documento si chiede alla Regione e al ministero di verificare il rispetto di tutte le procedure e delle prescrizioni del progetto, in particolare per quanto riguarda i lavori eseguiti fino ad oggi. Attenzione viene anche richiesta sulle autorizzazioni per il vincolo idrogeologico e sul loro rilascio. Festeggia il Movimento 5 stelle che in una nota dichiara: "Si è concluso con una grande vittoria il consiglio straordinario sull'elettrodotto Villanova - Gissi richiesto dal Movimento Cinque Stelle Abruzzo. Alla fine dopo 4 ore di riunione abbiamo ottenuto l'approvazione all'unanimità della risoluzione". Sara Marcozzi, consigliere regionale del M5S afferma: "Un documento di 22 punti stilato con i cittadini che impegna la Regione a rivedere la procedura amministrativa e la Valutazione ambientale strategica (Vas). Il documento approvato di fatto impone uno screening accurato dell'intero iter autorizzativo e sarebbero impegnati a farlo tutti i direttori regionali interessati sotto la supervisione della giunta e del direttore generale Cristina Gerardis. Una eventuale riapertura della Vas potrebbe eventualmente avvenire solo al termine di un'attività istruttoria".  


"Faremo tutto ciò che il diritto ci consente. La mia opinione è che l'opera non andava fatta, ma ho ereditato procedure avanzate" afferma il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso. La stessa Terna ricorda in una nota che: "L'iter autorizzativo per l'opera avviato da Abruzzo Energia nel dicembre 2009 si è concluso il 15 gennaio 2013 con il rilascio del decreto autorizzativo da parte del ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare. Tale autorizzazione è stata volturata a Terna il 4 marzo 2013. Da quel momento, la società ha partecipato a numerosi incontri e assemblee pubbliche con le diverse amministrazioni comunali interessate (Cepagatti, Casalincontrada, Filetto, Orsogna). L'audizione - si legge infine nella nota - è stata l'occasione per ricordare che Terna Rete Italia ha rispettato tutte le prescrizioni impartite dal ministero dell'Ambiente". Il presidente D'Alfonso aggiunge: "Affideremo a una competenza indiscutibile, alla presidente del Comitato Via, Cristina Gerardis, la lettura ultima della vicenda, sapendo che siamo arrivati al 91esimo minuto. Ci rimane una contorsione che non escludiamo di realizzare: costituirci a sostegno di quanti hanno attivato il contenzioso". 


Nel corso del Consiglio regionale la Terna Rete Italia ha ribadito che "L'Abruzzo è una tra le regioni italiane con il maggior deficit elettrico, con una differenza tra l'energia richiesta e quella prodotta pari al 33%. A questo si associa una carenza infrastrutturale elettrica che causa una notevole limitazione all'esercizio elettrico fino a un rischio black out per l'area. Il nuovo elettrodotto Villanova-Gissi servirà a immettere in rete una quantità maggiore dell'energia prodotta da un'importante centrale elettrica abruzzese, contribuendo a garantire la sicurezza ed efficienza del sistema elettrico dell'area, con ritorni sia in termini di efficienza sia in termini di risparmi per imprese e famiglie, nonché a valorizzare impianti esistenti senza richiederne la costruzione di nuovi". Parere, questo della Terna, che è in netto contrasto con quello delle varie associazioni che da anni si battono contro l'elettrodotto - il Forum Abruzzese Movimenti per l'Acqua; il Comitato Ambiente Salute e Territorio; Nuovo Senso Civico e i Comitati No Elettrodotto - che contestano: "Mentre i cantieri siano già partiti sul territorio, tutto sia stato già deciso in luoghi lontani da qualsiasi forma di democrazia matura e trasparenza" e come gli enti pubblici abbiano accettato di svolgere "un inaccettabile ruolo di sordina nei confronti dell'opinione pubblica" su queste opere. I comitati non ritengono vero, infine, che "gli elettrodotti siano necessari per gli abruzzesi in considerazione del deficit elettrico e del rischio del black out" considerato che "un elettrodotto non produce energia ma al massimo le trasporta e che, quindi, un eventuale deficit produttivo rimarrebbe comunque. Inoltre l'Italia ha impianti per produrre energia in eccesso". Poi c'è la questione frane... Infatti molti piloni delle megastruttura sorgeranno in zone ad elevato rischio idrogeologico e su aree dove sono in atto frane. 

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