L'Aquila 25 mar. '13 - Crisi profonda nel settore dell'edilizia in Abruzzo che, nel terzo trimestre del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011, ha registrato una diminuzione delle imprese artigiane nell'edilizia del - 4%, il trend peggiore a livello nazionale. Una riduzione significativa che arriva dopo un triennio che aveva fatto registrare un aumento dell'occupazione del +7,6%. Lo rileva un rapporto Anaepa-Confartigianato che nello studio sottolinea anche le pesanti ripercussioni su occupazione e produzione nel settore artigiano, comparto che rappresenta la fetta piu' consistente del settore costruzioni con circa il 59,2% delle imprese. Tutte e quattro le province abruzzesi sono state caratterizzate dal segno meno: la provincia che ha accusato maggiormente la crisi è stata Teramo con una flessione del -6,6% , seguita da L'Aquila (-4, 1) %, Pescara (-3,8%), mentre la provincia in cui si è registrato il dato meno "allarmante" è Chieti (-1,5% ). Dal rapporto emerge anche che le imprese edili sono strette in una morsa fatta di tempi di pagamento sempre piu' lunghi e soffocate da scarso credito bancario. E i tempi di pagamento da parte dei committenti pubblici e privati si attestano su una media di 180 giorni, vale a dire 115 giorni in più rispetto alla media dei Paesi europei. Una crisi che attanaglia anche le famiglie: il mercato immobiliare abruzzese è sempre più in crisi. Basti considerare il costo dei mutui casa che, rileva Confartigianato, nel nostro Paese è più caro rispetto alla media europea. "La situazione è drammatica - afferma il presidente di Confartigianato Abruzzo, Angelo Taffo. In Italia sono 81mila i posti di lavoro persi nel settore lo scorso anno, un dramma che è paragonabile a 72 Ilva di Taranto o 450 Alcoa, un dramma che però si consuma nell'indifferenza e nel silenzio. L'edilizia e' un settore trainante dell'economia e non si può continuare a far finta di niente. L' Abruzzo - prosegue il presidente della confederazione degli artigiani - è maglia nera d'Italia nonostante ci sia un'intera città capoluogo da ricostruire e 56 comuni del cratere sismico da rimettere in piedi. Al settore servono subito agevolazioni fiscali, pagamenti arretrati della pubblica amministrazione e disponibilità di risorse".

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