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E' coperta di rose rosse la bara. Ed è seguita, con lo sguardo e con le carezze, soprattutto dalla mamma, Silvana Barbieri. E' una mattinata cupa, sferzata dal maltempo, quella che, ad Ortona (Ch), accompagna i funerali di Laura Pezzella, 33 anni, uccisa, il 13 aprile scorso, nella sua casa di contrada Tamarete, da Francesco Marfisi, 50 anni, che l'ha raggiunta e massacrata dopo aver ammazzato la moglie Letizia Primiterra, di 47 anni. 
In chiesa, a San Giuseppe, c'è il marito della vittima, Massimo Quartieri, chiuso nel suo silenzio. C'è il papà di lei, Guseppe, pescatore, conosciuto in città, disperato, che continua a chiedersi: "Perché?" Ci sono le amiche di lei, tante, arrivate persino dalla Isole Tremiti. Ci sono i numerosi parenti. Mancano solo i suoi bambini, di 7 ed 8 anni: sotto i loro occhi è stata trucidata, mentre stavano giocando, nel loro primo giorno di vacanze pasquali. Cinquanta i fendenti che l'hanno raggiunta. 

"Le nostre parole, per i familiari, sono quasi inutili: le ferite avranno bisogno di tempo per rimarginarsi": così il sacerdote, Giovanni Toglo. E poi: "I bambini, anche loro piccole vittime di questa tragedia, i figli di Laura e Massimo, avrebbero dovuto avere l’amore di un padre e di una madre. Ora il papà, insieme a tutta la famiglia, dovrà andare avanti: questi cuccioli, traumatizzati, vanno messi in cima alle preoccupazioni, vanno protetti. Solo un amore incondizionato potrà alleviare la loro sofferenza". All'uscita del feretro dalla chiesa c'è un applauso.

E mentre Ortona dà l'ultimo saluto a Laura Pezzella, a Chieti viene effettuata l'autopsia sulla salma della sua migliore amica, Letizia Primiterra. Gli esami necroscopici, affidati al medico legale Pietro Falco, rivelano che la malcapitata è stata colpita dal marito 20 volte, con due coltelli. Colpita soprattutto al torace. E al cuore. Le coltellate, inferte con ferocia sulla esile donna, hanno provocato lacerazioni a livello cardiaco e polmonare. Inoltre, sulla vittima, sono state riscontrate lesioni da difesa ad una mano. Nel corso dell'autopsia, i cui risultati definitivi si conosceranno fra almeno 60 giorni, sono stati effettuati prelievi di liquidi e materiale biologico per l'esame del Dna. Alla base del duplice delitto ci sarebbe il sospetto, da parte di Marfisi, di una relazione fra le due donne, rapporto che - secondo lui - avrebbe distrutto il suo matrimonio e che lo avrebbe fatto diventare lo zimbello della sua città. L'uomo è rinchiuso in carcere a Lanciano. 

E il papà di Letizia, Iziano Primiterra, su Facebook annuncia che il funerale si terrà "venerdi 21 alle ore 9.30 davanti al civico 6 di Via Fiume dove il feretro sosterà alcuni minuti per permettere a voi tutti di salutare la mia cara figlia". A seguire la funzione religiosa nella parrocchia di San Giuseppe. 19 aprile 2017 


Nella foto in basso Laura Primiterra col marito Marfisi. In alto Primiterra (capelli scuri) e Pezzella. Cliccare su immagini per ingrandire
 
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