“Basta perdere ulteriore tempo”: con queste parole si apre l’ultimatum lanciato da Art.1 Movimento Democratico e Progressista al presidente di giunta della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso. Se entro due settimane, la giunta non metterà fine a quello che il movimento definisce un governo regionale ambiguo, l’Art.1 Mdp non garantirà più l’appoggio della maggioranza di centrosinistra.
“Il senso di responsabilità – dichiara Art.1 Mdp Abruzzo - che abbiamo sempre ampiamente dimostrato nei confronti della maggioranza non può entrare in contraddizione con il senso di responsabilità che abbiamo nei confronti dei cittadini abruzzesi, dei loro problemi e delle loro attese”. La grandissima disfatta elettorale del 4 marzo del centrosinistra in Abruzzo, oltre che in Italia, secondo il movimento, è la conseguenza dello stato di salute del governo regionale e della “conduzione accentratrice del presidente della giunta che ha causato tante incomprensione e diversi ritardi della macchina amministrativa, oltre a un profondo scollamento della maggioranza che non ci ha finora consentito di raggiungere risultati che pure erano a portata di mano”. L’auspicio fatto da Articolo 1, dunque, è quello di siglare un patto di fine legislatura incardinato sul principio della piena collegialità, che superi “la logica dell’uomo solo al comando”.
Pur non rinnegando molti dei risultati raggiunti durante l’attuale legislatura regionale, il movimento tuona: “Riteniamo che la misura sia colma, e che in assenza di chiari segni di cambiamento e discontinuità Art.1-Mdp debba ritenere la sua esperienza in maggioranza e nella Giunta regionale conclusa”.

Il partito chiede un’accelerazione dell’operato di giunta, e fissa come prioritari i temi legati alle politiche sociali, alla formazione e all’occupazione, al rilancio delle politiche sul lavoro, alla sanità pubblica, ai servizi minimi del trasporto pubblico regionale, alle attività per la ricostruzione post sisma 2016/2017 e al Piano energetico ambientale regionale.
Dunque, si attende la risposta dalle fine del Pd, dal suo segretario Rapino e dal vicepresidente Lolli, perché, conclude Art.1 Mdp Abruzzo: “Il 'tirare a campare' è l'ultima cosa che ci interessa e che soprattutto serve all'Abruzzo e, se così fosse, noi non ne saremo complici”.
08 maggio 2018

Alessandra Rambaldi

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