Chieti  - Ad oltre due mesi di distanza, situazione ancora irrisolta per quanto riguarda la messa in sicurezza dell'area di stoccaggio rifiuti di colle Sant'Antonio, tra i comuni di Chieti e Bucchianico, devastato nel giugno scorso da un incendio doloso. "Nonostante le ripetute richieste e gli impegni assunti pubblicamente, non c'è stata alcuna messa in sicurezza. Addirittura, come più volte segnalato dai residenti e dalle associazioni, il sito è aperto e incustodito a disposizione di eventuali malintenzionati" A denunciare l'accaduto sono le varie associazioni del comprensorio teatino - pescarese, tra cui Wwf Chieti-Pescara, Legambiente Chieti, presidio Libera Chieti "Melissa Bassi", Chieti nuova, FAI delegazione di Chieti, Italia Nostra Chieti e Pescara e Camminando Insieme che si stanno prodigando affinchè non venga spenta la luce sulla vicenda.

"Dobbiamo invece con dispiacere constatare che la situazione - continuano le associazioni  teatine - anziché risolversi, si è aggravata per un sostanziale pressapochismo nei comportamenti di coloro che sono chiamati, col nostro voto, a gestire la comunità locale. Ad oltre due mesi dall'incendio  - proseguono le associazioni  - non sappiamo quali sia il territorio realmente coinvolto nella ricaduta delle ceneri diffuse dal vento che hanno provocato il rogo. Non abbiamo certezze sulle conseguenze che potrebbero derivare, da un sito nel quale sono presenti residui da incendio e materiali incombusti, a fronte dei quattro temporali che hanno nel frattempo investito l'area e dagli eventi meteo che si susseguiranno nei prossimi mesi. Non ultimo non sappiamo, ed è l'aspetto più grave, se e quando l'impianto sarà bonificato o quantomeno messo in sicurezza".

L'ordinanza del sindaco che ordinava la messa in sicurezza al legale rappresentante della ditta che gestiva il sito è del 24 luglio scorso. Circa tre settimane dopo, il 19 agosto, i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle hanno denunciato un clamoroso errore: l'ordinanza avrebbe dovuto essere notificata ad altra persona, poiché nel frattempo era cambiato l'organigramma della società. Per questo motivo le associazioni, i comitati e i cittadini non si tirano indietro e sono propense a proseguire la mobilitazione."Come primo ulteriore passo - concludono - questa mattina abbiamo chiesto un incontro al prefetto di Chieti Antonio Corona in attesa delle prossime iniziative". 3 set.'15

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