Costruire un percorso referendario unitario attraverso la raccolta di 500 mila firme entro primavera 2016, con eventuale voto nella primavera 2017. E' l'obiettivo dei tanti comitati che promuovono distinti quesiti per diversi temi, con l'intento di scongiurare il rischio del mancato raggiungimento del quorum. In particolare di seguito uno schema di sintesi dei temi e delle realtà coinvolte:

QUESITO “TRIVELLE ZERO“ – La campagna contro la devastazione e il saccheggio, lanciata all’assemblea svolta ad Ancona il 4 Ottobre 2015, alla riunione tenutasi a Termoli il 17 Gennaio scorso ha deciso di promuovere un quesito referendario sull’art.4 della legge 9/1991 che produrrebbe un’opzione “TRIVELLE ZERO” in terraferma e mare producendo un divieto esteso su tutto il territorio nazionale e sulle aree marine sottoposte all’esclusivo sfruttamento da parte dello Stato Italiano, interessando quindi anche i procedimenti oltre le 12 miglia. All’Art.4 della Legge 9/1991 (Divieto di prospezione, ricerca e coltivazione) che recita attualmente “1. La prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi e’ vietata nelle acque del Golfo di Napoli, del Golfo di Salerno e delle Isole Egadi, fatti salvi i permessi, le autorizzazioni e le concessioni in atto, nonché nelle acque del Golfo di Venezia, nel tratto di mare compreso tra il parallelo passante per la foce del fiume Tagliamento e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po.” verrebbero tolti i riferimenti geografici ottenendo, in caso di raggiungimento del quorum, questo testo “Art. 4 (Divieto di prospezione, ricerca e coltivazione) 1. La prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi e’ vietata, fatti salvi i permessi e le concessioni in atto.“


QUESITI SCUOLA – Il “movimento per la scuola pubblica” intende promuovere dei referendum abrogativi della legge 107/2015, cosiddetta “Buona Scuola”. In particolare all’assemblea nazionale del 7 febbraio svolta a Napoli si è condivisa la costituzione del Comitato Promotore che comprende da tutte le forze sindacali e associative di dimensione nazionale presenti nell’assemblea medesima, aperto all’apporto di tutte le organizzazioni analoghe che vorranno unirsi successivamente. Di seguito le impostazioni di 4 quesiti referendari abrogativi:

School bonus – defiscalizzazione delle erogazioni liberali, che andranno al sistema scolastico nazionale e non alla singola scuola, come nel testo di legge.
Poteri del dirigente scolastico – formulazione che abroghi la chiamata diretta degli insegnanti da parte del dirigente scolastico sugli ambiti territoriali.
Alternanza scuola-lavoro – in presenza di due ipotesi (limitare l’abrogazione alle 200 e 400 ore dell’istruzione liceale e tecnico professionale oppure aggiungervi anche l’abrogazione della possibilità di realizzare l’alternanza al di fuori dell’orario curricolare) si dà mandato al comitato promotore di risolvere la questione con spirito unitario, sulla base del dibattito assembleare e del parere del comitato tecnico-scientifico dei costituzionalisti.

Comitato di valutazione: all’assemblea di napoli si è deciso  di affidare al comitato tecnico-scientifico la verifica della possibilità di reviviscenza dell’articolo 11 del Testo Unico a seguito della abrogazione integrale del comma 129. Se il parere tecnico sarà positivo, sarà quello il quesito che si presenterà. Se, invece, ci fossero rischi di inammissibilità del suddetto quesito (vuoto normativo per mancata reviviscenza) si demanda al comitato promotore la scelta sulle diverse ipotesi di formulazione delle abrogazioni parziali. E’ possibile trovare ulteriori informazioni sul blog “lipscuola.it” pur non essendo il sito ufficiale del comitato promotore.

BENI COMUNI – Il movimento per l’acqua ha condiviso di promuovere un referendum abrogativo della norma contenuta nella legge 190/2014, cosiddetta legge stabilità 2015, che stabilisce che i proventi della cessione delle partecipazioni in società che svolgono servizi pubblici locali sono esclusi dai vincoli del patto di stabilità interno (lettera d, comma 609). Di fatto, si tratta della norma maggiormente simbolica e pericolosa tra i provvedimenti mediante i quali il Governo intende rilanciare i processi di privatizzazione dei servizi pubblici locali, servizio idrico compreso.

LAVORO – La Cgil, i Cobas, i sindacati di base e altri soggetti sociali hanno avviato la discussione o si sono già espressi sull’utilizzo dello strumento referendario per abrogare alcune norme, tra cui il Jobs Act e altri provvedimenti, con cui, sostanzialmente, si riducono i diritti e si estende a tutto l’universo lavorativo la prassi della precarietà. In queste settimane è stata costruita un’interlocuzione significativa con la CGIL che ha avviato una consultazione interna, che terminerà il 19 marzo, sulla promozione di una legge d’iniziativa popolare sul nuovo statuto dei lavori e di referendum abrogativi delle norme in contrasto con tale proposta di legge.

13 febbraio '16

Condividi l'Articolo

Articoli correlati