Missione compiuta. Da questa mattina, ore 9,15, ora locale di Kathmandu, la bandiera del Rifugio Fonte Tarì, nel Parco nazionale della Majella, sventola sull'Everest Base Camp. Dopo 6 giorni di difficile e duro cammino la spedizione partita da Lama dei Peligni lo scorso 22 marzo è giunta a destinazione, raggiungendo l'obiettivo che si era prefisso e cioè quello di creare un punto di contatto tra le due montagne, portando un po'  della nostra regione in Nepal, sulle cime più alte del mondo. Sull'Himalaya è stato lasciato anche un frammento di roccia d'Abruzzo, con sopra la scritta di provenienza. 

Del gruppo fanno parte Angelo Caprara e Giuseppe Ardente, di Lama, "con la montagna nel Dna"; Andrea Monaco, istruttore subacqueo  e appassionato di montagna, di Lanciano; Lorenzo ardente, giovane sportivo di Lanciano; Luciano Carchesio, ex atleta professionista di Pescara ed Ewa Piechowicz, polacca, di Bielsko-Biala. "E' stato un viaggio più faticoso del previsto - racconta Ardente - e alla fine a complicare le cose ci si è messa anche la neve. Il dislivello da coprire è stato davvero tanto, e il mal di montagna si è fatto sentire parecchio nonostante abbiamo affrontato circa 10 chilometri al giorno, che sembrano pochi ma percorrerli in carenza di ossigeno per via dell'altitudine, e con lo zaino addosso, non è una passeggiata. Siamo emozionati, stanchi ma felici perché  siamo riusciti a concretizzare un sogno che temevamo irrealizzabile". 

"Nei giorni passati - aggiunge Caprara - almeno tre membri della spedizione hanno sperimentato gli effetti del mal di montagna con sintomi anche seri come forti mal di testa, estremo affaticamento, difficoltà respiratorie e nausea. Uno ha avuto necessità di un portatore, mentre, per quanto mi riguarda, proprio ieri sono dovuto tornare indietro a con un compagno che ha avuto difficoltà di acclimatamento a quota 5.000 metri. Ciò nonostante oggi abbiamo tutti raggiunto il campo base. La nevicata di stamattina ha reso questo luogo ancora più magico e potere essere tra queste montagne così spesso viste in film o documentari è stato, per qualche ora, un sogno ad occhi aperti. Comincia la discesa".
29 marzo 2018

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