Crollo viadotto Morandi a Genova. Legambiente: 'Tutti i ponti a rischio in Abruzzo'
La tragedia di Genova riporta l'attenzione sulla sicurezza dei ponti e a rilanciare l'emergenza in Abruzzo è Legambiente, con una nota in cui il presidente regionale, Giuseppe Di Marco, afferma che "la più grande opera pubblica di sicurezza e occupazionale resta la manutenzione". "Nei giorni del cordoglio ai familiari delle vittime della catastrofe di Genova, tornano gli interrogativi sulla sicurezza dei nostri ponti. Negli ultimi anni tante sono state le situazioni di pericolo segnalate sulla stabilità di ponti e viadotti a causa dei terremoti e usura del tempo". Tra le emergenze Legambiente segnala "lo stato dei viadotti autostradali Teramo-Roma e Pescara-Roma sulle autostrade A24 e A25", e ricorda "il crollo del ponte sulla statale 16 all'altezza della foce del Sangro, collassato all'improvviso" nel 2006;  i due ponti nel tratto Atessa-Lanciano a rischio per tenuta dei pilastri, e "i ponti chiusi che collegano l'area industriale della Val di Sangro con la Campania per problemi di stabilità". 

Per Legambiente occorre "interrogarci sullo stato di salute delle infrastrutture alla luce del traffico attuale che viaggia su un costruito degli anni Sessanta, fatto di calcestruzzo, non certo materiale eterno". Un richiamo che fa tornare d'attualità "il piano di messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25, interrotto a metà per la mancata erogazione di tutti i fondi da parte del ministero delle Infrastrutture con cui la concessionaria, Strada dei Parchi Spa, ha in atto un braccio di ferro. Le autostrade tra Lazio e Abruzzo risalgono agli anni Sessanta e solcano territori sismici segnati dai terremoti del 2009, del 2016 e del 2017; sono anche arterie strategiche in caso di calamità naturali". Secondo quanto si apprende, finora sono stati effettuati solo interventi "per l'antiscalinamento - informa Legambiente - delle campate sui viadotti, con installazione di collari con travi bullonate tra i vari blocchi e giunti; ma nessun intervento sui piloni che sostengono i viadotti. Inoltre, le gallerie più lunghe di mille metri non rispetterebbero la normativa che prevede aree di sosta collegate ai due tunnel; non si ha notizia dell'installazione di sensori nei piloni per monitorare la stabilità. Ed è ancora al palo il progetto di definitiva messa in sicurezza previsto nella legge di stabilità del 2012 in conseguenza del terremoto del 2009". Un appello "alle forze politiche nazionali e locali, perché le infrastrutture e gli edifici da mettere in sicurezza sono nei nostri comuni, lungo le nostre strade, nei luoghi frequentati dai nostri figli".

E il sindaco di San Salvo (Ch), Tiziana Magnacca, scrive al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli. Due ponti - spiega il primo cittadino - sotto osservazione a San Salvo (Chieti), lungo la strada provinciale che dall'A14 conduce al centro città, all'area industriale dove sorgono gli stabilimenti Pilkington e Denso, vicino al Molise. "Dopo gli eventi sismici degli ultimi anni hanno subito modifiche strutturali, al punto che tra la sede stradale e gli stessi si è creato un dislivello che, con il passare del tempo, aumenta sempre più". Il sindaco ricorda di aver inoltrato alla Provincia di Chieti numerose sollecitazioni per la messa in sicurezza della strada, "ma sino a oggi nulla è stato intrapreso". Chiede quindi di intervenire "in una situazione di stallo che sta mettendo in serio pericolo i cittadini, i tanti lavoratori che si recano nelle nostre fabbriche, i turisti e i residenti dell'entroterra. La strada in questione è percorsa da molti mezzi pesanti, il che la rende ancor più vulnerabile. Non intendiamo celebrare tragedie. Chiediamo di poter lavorare. Di poter vivere". 
16 agosto 2018

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