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Improcedibile. Con questo termine la Regione Abruzzo, attraverso il Comitato per la Valutazione di impatto ambientale (Via), boccia "Megalò 2", il nuovo complesso commerciale da realizzare a Santa Filomena di Chieti Scalo, in riva al fiume Pescara. La decisione ha gelato il progettista Domenico Merlino e la titolare della società Sile Costruzioni Monica Locatelli, ascoltati ieri all’Aquila dai membri della commissione presieduta da Cristina Gerardis, e ha acceso l’entusiasmo del vasto fronte del no, che va dai commercianti, agli ambientalisti, alla gran parte degli schieramenti politici. Ieri mattina, di fronte alla sede della Commissione Via c’erano i commercianti aderenti a Confcommercio a protestare. 

Da Chieti era arrivato un pullman con una sessantina di esercenti a bordo. Insieme a quelli arrivati dalle altre province erano circa un centinaio a manifestare. In prima fila c’erano il presidente regionale Roberto Donatelli, i vice presidenti Marisa Tiberio per Chieti, Franco Danelli per Pescara, Giammarco Giovannelli per Teramo e il direttore regionale Celso Cioni. Erano inoltre presenti i presidenti regionali del sindacato balneatori Riccardo Padovano e del sindacato ambulanti Alberto Capretti, oltre a diversi consiglieri comunali teatini di Forza Italia. I commercianti avevano portato manifesti mortuari per il commercio abruzzese se fosse stato approvato "Megalò 2". I rappresentanti di Confcommercio sono stati ascoltati anche dalla commissione, insieme al consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Sara Marcozzi. La settimana prima, nella prima riunione del Via sul Megalò 2, avevano parlato contro il progetto i rappresentanti di Wwf, Legambiente e Confesercenti. Ora esultano tutti. Merlino, invece, annuncia ricorsi al Tribunale amministrativo regionale.  
La bocciatura della Regione non vale solo per la variante del progetto iniziale, ma anche per lo stesso progetto iniziale, che avrebbe avuto già tutte le autorizzazioni. Tanto è vero che, alla vigilia della decisione del comitato Via, Merlino aveva detto che, se la variante fosse stata bocciata, lui comunque avrebbe iniziato a costruire lo stesso, perché poteva realizzare il progetto iniziale. Adesso non può farlo più. Non gli rimane che ricorrere al Tar. 

Una "vittoria delle legittime istanze di un territorio e del buon senso che quel territorio promana" e "la sconfitta politica degli urlatori di professione, di quelli 'duri e puri' (solo a parole), della politica sfascista del 'tanto peggio tanto meglio'". Così il sottosegretario regionale con delega all'Ambiente Mario Mazzocca. Il Comitato, ricorda Mazzocca, "ha rigettato l'istanza di proroga del proprio parere risalente al 2012 e che, trascorsi 5 anni, scadrà il prossimo 10 aprile, termine entro cui l'intervento, ad oggi non ancora iniziato, doveva essere compiutamente realizzato. Conseguentemente il Comitato Via ha dichiarato improcedibile" la proposta di modifica al progetto relativamente alle opere edili, trattandosi di un procedimento che presuppone la vigenza del precedente giudizio del 2012, la cui operatività andrà a cessare definitivamente fra sole invece fra due settimane. L'unico intervento validato è quello relativo alle sole opere di protezione idraulica (argini), con la prescrizione di sottoporre le stesse, ad avvenuta realizzazione, ad un periodo di monitoraggio per un congruo lasso di tempo al fine di valutarne l'effettiva funzionalità". 

"Le motivazioni nel parere espresso dal Comitato Via sono giuridicamente fondate, pesantissime e del resto - dichiara l'avvocato del Wwf, Francesco Paolo Febbo - . Sin dalla vigilia avevo previsto, normative alla mano, che la valutazione avrebbe dovuto necessariamente concludersi con una decisione negativa. La ditta proponente nelle sue prime reazioni ha annunciato un ricorso al Tar. Dico sin d'ora che il Wwf si costituirà ancora una volta, in difesa dell’ambiente, del diritto e del buon senso. Sono fiducioso anche nel giudizio davanti al Tar". La presidente Nicoletta Di Francesco sottolinea come l'assessore Mario Mazzocca "ben consapevole del suo ruolo, ha anche lui preso più volte saggiamente posizione contro un progetto pericoloso per l’ambiente e dannoso sul piano della sicurezza. E le azioni messe in atto dal Wwf - aggiunge - hanno avuto il loro peso fra ricorsi e interventi presso il Tar e il Tribunale delle acque, esposti, accessi agli atti, interventi per denunciare l'invasività di costruzioni assurdamente realizzate in zone già soggette e frequenti allagamenti, manifestazioni pubbliche, audizioni presso il Comitato Via, conferenze stampa, diffida". 

"Evitato l'ennesimo scempio ambientale e commerciale": lo dicono presidente e direttore regionale di Confcommercio, Roberto Donatelli e Celso Cioni. "Ora - aggiungono - Confcommercio Abruzzo proseguirà la giusta battaglia affinché la Regione, nell'ambito del Patto per lo vviluppo sottoscritto nel luglio 2016, dia seguito ai contenuti del documento, in particolare politiche attive per riequilibrare il sistema distributivo regionale a favore delle piccole imprese del commercio ed il rilancio, attraverso progetti di rigenerazione urbana, del commercio nei centri storici, patrimonio finora sottoutilizzato anche per la ripresa del turismo".

La consigliera regionale, Sara Marcozzi: "Sono state valutate con attenzione le posizioni espresse dalle rappresentanze di Confcommercio delle 4 province abruzzesi e si è tenuto conto del mutamento ambientale, urbanistico e socio-economico dell'area. In audizione ho ribadito l'insostenibilità dal punto di vista ambientale di nuove costruzioni attigue a Megalò e insistenti sulla zona di naturale esondazione del fiume Pescara. Ho inoltre ribadito perplessità relative alla costruzione di eventuali nuovi argini che proteggerebbero il centro commerciale esponendo, però, a ulteriori rischi di allagamento tutta la zona a valle di Megalò, in particolar modo le zone ricadenti nelle area di Villanova di Cepagatti, Spoltore e Pescara". "Il M5S continuerà la verifica sull'iter autorizzativo e sulle relative scadenze che sembrerebbero mostrare lacune e criticità". 24 marzo 2017

Nelle foto il progetto del Megalò 2

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