Chieti - Sorpresi nel tentativo di manomettere uno sportello Bancomat. Così i carabinieri della stazione di Chieti Scalo hanno arrestato in flagranza di reato due cittadini rumeni. I due, Pandele Laurentium, classe 1992, e Dumitru Corina Rodica, classe 1987, già con numerosi precedenti di polizia, stavano tentando di inserire nella bocchetta erogatrice dello sportello  un manufatto artigianale, cosiddetta "forchetta", al fine di impedire la corretta fuoriuscita delle banconote all’atto del prelievo e, contemporaneamente bloccare la possibilità di ritorno del denaro nella cassa dello sportello. 

Le banconote, infatti, non venendo materialmente ritirate in tempo utile dal cliente che effettua un prelievo, sono automaticamente riportate dal sistema nella cassa, dove viene contabilizzato il fallito movimento di denaro. Con l’applicazione di questo rudimentale manufatto viene interrotto sia il flusso in uscita che in rientro delle banconote, consentendo al malfattore di appropriarsi delle stesse semplicemente estraendolo dall’erogatore. Tale operazione viene sempre svolta in orari di chiusura delle sedi bancarie, proprio per evitare che venga prontamente segnalato il malfunzionamento dello sportello ai responsabili dell’istituto.

Così è stato anche nel tardo pomeriggio di ieri, quando la coppia, con estrema calma e simulando un’operazione allo sportello, ha armeggiato con la bocchetta erogatrice, danneggiandola nel tentativo di inserirvi la forchetta.Sono stati però, purtroppo per loro, notati dalla pattuglia dei carabinieri che, ben consapevoli della tipica modalità di manomissione degli sportelli ed insospettiti dalla circospezione e dall’atteggiamento dei due, ha proceduto ad un rapido controllo, sorprendendoli con le mani nel sacco, sequestrando l’insidioso strumento utilizzato prima ancora che potessero riuscire ad afferrare una sola banconota. Subito condotta in caserma, la coppia è stata quindi dichiarata in arresto per il reato di tentato furto aggravato con immediata fissazione del giudizio con rito direttissimo presso il Tribunale di Chieti come disposto dal sostituto procuratore della Repubblica. 

12 maggio '16

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