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Chieti – Secondo la Confcommercio, alla manifestazione di protesta contro i centri commerciali, c'è stata un’adesione massiccia che ha toccato il 90% delle attività commerciali presenti nel cuore urbano del centro storico e dello Scalo. Secondo diversi commercianti, invece, che si sono confrontati a muso duro anche sui social network, l'adesione non è stata così alta o perlomeno ha avuto adesioni a macchia di leopardo. L'iniziativa, organizzata da Confcomemrcio Chieti e Wwf, infatti,  invitava i negozianti del centro a chiudere le saracinesche dei propri esercizi commerciali in segno di protesta contro la costruzione di nuovi megastore. La serrata è avvenuta lunedì sera, dalle 18 alle 19.  “Malgrado siamo stati lasciati soli dalle altre associazioni di categoria che hanno snobbato, neanche troppo velatamente, la nostra iniziativa ha ricevuto un elevato apprezzamento - afferma Marisa Tiberio, presidente provinciale Confcommercio Chieti -  da una categoria esasperata. Non a caso sono state superate divisioni dettate da individualismi e siamo riusciti a fare fronte comune come è capitato raramente di vedere nell’ultimo decennio. Tutti insieme siamo una forza politica ed economica con cui tutti dovranno fare i conti". Un messaggio forte e chiaro recapitato, in particolare, al Comune di Chieti invitato a voltare pagina per quanto concerne le politiche di pianificazione commerciale in una città satura dal punto di vista dei supermercati dal momento che si contano già 45 strutture di questo tipo sul perimetro urbano. “Sappiamo – prosegue la Tiberio - che con le liberalizzazioni si può costruire ovunque ma con un Piano urbanistico commerciale adeguato si potrebbero impedire speculazioni e investimenti doppione che stritolano i piccoli negozi di vicinato. Attività commerciali che sono, invece, il fulcro di ogni città”. 

“Il nostro slogan è stato senza commercio non c’è città e lunedì sera si è capito che senza negozi la Chieti del futuro si presenterebbe ancor più spenta e quasi spettrale, priva anche dei servizi basilari come, ad esempio, sono le farmacie. E’ stato questo il vero obiettivo della serrata organizzata da Confcommercio che è di nuovo scesa in campo al fianco della categoria mettendo da parte battaglie di concetto infruttuose e stucchevoli nei confronti di una categoria spazientita ed arrabbiata”. 

Per il futuro non si abbasserà il livello di attenzione, anzi: “Vigileremo sugli iter dei tre nuovi supermercati pronti a sorgere tra il Colle e lo Scalo e daremo vita ad altre iniziative concertate con i commercianti teatini - conclude la Tiberio- che hanno chiesto proteste addirittura più forti della serrata di un’ora andata in scena ieri sera. E’ arrivato il momento di elaborare un nuovo modello di città, dove cittadini e imprese partecipano alle res-pubblica attraverso una compartecipazione urbana già adottata con successo da molte città italiane”. 01 marzo ’16

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