Chieti 18 sett. '14 - Un fatto è certo: il prefetto di Chieti, Fulvio Rocco De Marinis, intende salvare il centro di ricerche Mario Negri Sud che sta annegando nei debiti (di 4,6 milioni) e che, per questo, rischia la chiusura. Oggi pomeriggio vertice in prefettura sul futuro dell'istituto, attivo dal 1987. All'incontro, accompagnato dal presidio di lavoratori e sindacati, hanno preso parte i rappresentanti della Fondazione: Silvio Garattini, presidente del Negri; l'assessore regionale Camillo D'Alessandro, in rappresentanza della Regione ed Enrico Di Giuseppantonio, presidente della Provincia di Chieti. Durante il summit sono saltate fuori proposte e vie da intraprendere, o almeno da tentare, prima di pensare alla messa in liquidazione dell'istituto. La prima, che dev'essere messa per iscritto, è stata avanzata da Garattini. Ricapitalizzazione dell'istituto: di questo ha parlato. "Io ci metto una somma - ha esordito -, la stessa che dovranno al contempo sborsare Provincia e Regione". Ma la Provincia di Chieti è in dissesto, non ha un euro, e poi a breve ci sarà il cambio di ruolo e funzioni. Allora? Spetterebbe alla Regione Abruzzo tirar fuori più risorse. Ma la Regione è vincolata dalla Corte dei Conti. Quindi è da vedere... Altra ipotesi, sempre di Garattini, è di procedere immediatamente alla liquidazione. "Così - avrebbe affermato Garattini - potrò riaprire, anche in altro luogo, un'altra onlus col personale che io decido".

 

Al termine del confronto la parola è passata alle organizzazioni sindacali - Sergio Aliprandi (Filcams Cigl), Ernesto Magnifico (Fisascat Cisl) e Rita Candeloro (Cgil Abruzzo) - che hanno sollecitato l'intervento del ministero del Lavoro, della Salute e dello Sviluppo economico. "Anche per capire - spiegano i rappresentanti sindacali - se ci sono risorse che possano essere destinate alla ricerca e all'innovazione, quindi al rilancio di una realtà importante". Il prefetto è parso propenso all'idea del risanamento, del ripianamento del passivo, alla ricapitalizzazione dunque, ma se ciò non potrà concretizzarsi, ha promesso che si attiverà personalmente per la creazione di un tavolo interministeriale.

I sindacati hanno presentato anche un dossier denuncia a De Marinis. "I dipendenti - spiegano - hanno un anno di stipendi arretrati: alcuni di loro hanno percepito soldi, altri sono stati proprio accantonati dai vertici dell'istituto. Inoltre non è stata più richiesta la cassa integrazione: una situazione deprecabile".

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