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Accordo raggiunto per il pagamento a 60 Comuni (vedi elenchi in basso) della Valle del Sangro (del Bacino imbrifero Sangro -Bim) delle annualità - dal 2013 al 2017 - dei sovracanoni derivanti dall'impianto idroelettrico di Sant'Angelo, situato nel territorio di Altino (Chieti), di cui è concessionaria l'Acea. L'azienda romana, oggi, ha accettato la proposta fatta nei mesi scorsi: pagherà l'80 per cento del dovuto e cioè circa 3 milioni 600 mila euro. A confermare la notizia è il sindaco di Fallo (Ch), Alfredo Salerno, Comune della Val di Sangro capofila del Protocollo d’intesa Sovracanoni Bim. E' lui, delegato dagli altri sindaci, ad aver portato avanti la battaglia per l'ottenimento di somme che altrimenti sarebbero andate perdute. 

I Comuni interessati - di cui 49 abruzzesi, 10 molisani e uno laziale - a febbraio avevano chiesto e ottenuto un incontro con il presidente D'Alfonso per illustrargli la questione. Il 14 aprile scorso l'Avvocatura regionale ha specificato che la suddetta norma si applica dal 1 gennaio 2013 a "tutti gli impianti di produzione superiori a 220 kw di potenza nominale media, le cui opere di presa ricadano in tutto o in parte nei territori dei Comuni compresi in un bacino imbrifero montano già delimitato". Ecco quanto dovuto per le annualità arretrate: per il 2013 circa 910.000 euro; per il 2014 sono 941.822,40 euro; per il 2015 sono 941.822,40 euro; per il 2016 in ballo 942.751,83 euro, per un totale di 3.737.238,03 euro. A queste somme vanno aggiunte quelle per l'anno in corso e in totale fanno circa 4 milioni e mezzo di euro. Di questa cifra l'Acea sborserà l'80 per cento.

"Il mio Comune - spiega il primo cittadino di Fallo riguardo alla vicenda - è stato nominato con atti di giunta adottati da 41 Comuni come capofila per la soluzione della questione in quanto siamo stati i primi a sottoporre la questione a tutti gli altri. Il Comune di Fallo ha avviato i primi contatti con Acea scrivendo alla medesima e per conoscenza alla Regione invitandola anche ai vari incontri con la società, ma la stessa non è stata mai presente. Nella mattina del 23 febbraio 2016 non ricevendo nessuna risposta dal presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, ho mandato una email al presidente della Provincia, Mario Pupillo, ed a tutti i Comuni interessati lamentandomi di non aver ricevuto risposte. Contestualmente - evidenzia Salerno - ho convocavo un incontro per il 26 febbraio in municipio a Fallo, per decidere come procedere. Nel pomeriggio del 23 febbraio il presidente della Regione tramite mail ha convocato l’incontro avutosi il 27 febbraio. Dall’incontro in Regione, a cui il consigliere Alessio Monaco, di Rosello, non era presente, siamo usciti con la consapevolezza che la Regione previo parere scritto dell’Avvocatura Regionale avrebbe diffidato al pagamento delle somme entro 30 giorni Acea, in base ad un regolamento del 2007 pena la decadenza della concessione". 

"Il 29 marzo, - viene aggiunto - a quasi un mese dall’incontro, stante l’inerzia della Regione ho inviato una nota all’Avvocatura Regionale chiedendo informazioni sullo stato della diffida. Il giorno 5 aprile è arrivata una risposta sconcertante dall’Avvocatura, in cui la stessa lamentava l’invio da parte del Dipartimento preposto di documentazione incompleta solo in data 4 aprile e quindi l’Avvocatura  si è dichiarata impossibilitata a poter rilasciare qualsivoglia parere. Dopo quasi un mese e mezzo di attesa, ho messo a conoscenza della situazione la consigliera regionale Sara Marcozzi, la quale ha subito dato riscontro alla mia richiesta presentando il 19 aprile 2016 una interpellanza al Governo regionale chiedendo lumi sulla questione. 'Casualmente' il 22 aprile - si fa ancora presente -  la Regione ha diffidato Acea ad adempiere a ciò che il Regolamento prescriveva ovvero il pagamento entro 30 giorni delle somme dovute ai Comuni del Bim Sangro, di circa 3.600.000 euro. A seguito della diffida, Acea il giorno 20 maggio 2016 ha inviato una Pec al Dipartimento Opere pubbliche della Regione , al Genio civile di Chieti ed al Comune di Fallo comunicando di aver chiesto al Tribunale regionale delle Acque di Roma la sospensione dei termini della diffida e che la stessa era stata accolta dal Tribunale fissando la data di dibattimento al 9 giugno 2016". 

"Dopo vari rinvii ed il dibattimento tenutosi nei primi di ottobre il 25 dello stesso mese - racconta Salerno - il Tribunale con ordinanza 69/16 ha rigettato la richiesta di sospensiva dei termini di Acea. In data 23 novembre 2016 il Comune di Fallo ha richiesto, sempre in qualità di Comune capofila, il pagamento dei sovracanoni dovuti ai Comuni del BIM entro 5 giorni: in caso di mancato riscontro avremmo sollecitato la Regione ad attivare le procedure di decadenza della concessione. In data 30 novembre è stata inviata una nota al Dipartimento Opere pubbliche della Regione, all’Avvocatura, al Genio civile, al presidente della Regione ed a tutti i capigruppo consiliari,  nella quale si faceva riferimento all’ordinanza del Tribunale ed al mancato pagamento da parte di Acea e si chiedeva di voler attivare l’iter di decadenza della concessione". 

"Il 16 dicembre 2016 il nuovo presidente di Acea Produzione Spa, Stefanelli, in riscontro alla mia del 23 novembre 2016, ha chiesto un incontro per dirimere in via bonaria la questione. Il 28 dicembre nella sede di Acea, in via dell’Aeronautica a Roma, alla presenza del sindaco di Villa Santa Maria e di Bomba, ho incontrato il presidente di Acea, che si è riservato di formulare un offerta nel giro di un mese. Nel mese di febbraio 2017 Stefanelli mi ha comunicato per telefono di trovarsi per motivi di lavoro presso la centrale Sant'Angelo nel Comune di Altino e che voleva farmi in quella sede l’offerta da sottoporre agli altri Comuni. Così alla presenza sempre dei sindaci di Villa e Bomba, dopo un breve colloquio, lo stesso ha formulato un’offerta pari al 40% delle somme dovute dal 2013 al 2017 vincolando il pagamento dei sovracanoni futuri al rinnovo della concessione già scaduta dal 29 luglio 2013 in prorogatio. Il giorno 23 febbraio 2017, dopo aver convocato tutti i Comuni ad un incontro tenutosi presso il Comune di Fallo, è stata presa all’unanimità la decisione di rigettare l’offerta. Il giorno 25 febbraio scorso ho comunicato il mancato raggiungimento dell’accordo con Acea, risollecitando l’avvio dell’iter di decadenza della concessione. Il 28 febbraio ho comunicato all'Acea il mancato accoglimento dell’offerta. Il giorno 14 marzo scorso - dice ancora Salerno - Acea mi ha chiesto di formulare una controproposta da sottoporre al Consiglio di amministrazione. A quest’ultima il Comune di Fallo ha risposto prontamente il 16 marzo 2017 proponendo l’80% delle somme dovute dai Comuni dal 2013 al 2017 oltre la sicurezza dei futuri pagamenti dal 2018 in poi senza doverli richiedere, dando un termine perentorio di 10 giorni dalla stessa". 

"Il 28 marzo l'Acea via mail ha chiesto una dilazione temporale fino al 7 aprile che il Comune di Fallo, in nome e per conto di tutti i Comuni aderenti al Protocollo d’Intesa, ha concesso quale termine ultimo per l’accettazione o meno dell’offerta transattiva. E oggi - conclude Salerno -, la buona notizia. E' stata dura, ma ce l'abbiamo fatta. Il nostro impegno ha portato frutti". 12 aprile 2017



 Nella foto in alto la sede Acea; in basso il sindaco Salerno
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