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Giornata della Memoria particolare a Casoli (Ch), dove il 5 dicembre 1943 nacque la Brigata Maiella, unica formazione partigiana decorata con medaglia d'Oro al valor militare. Oggi cerimonia con l'ambasciatore in Italia della Repubblica di Slovenia, Bodgan Benko; lo scrittore Livio Sirovich, insignito della cittadinanza onoraria, e la presidente nazionale dell'Anpi, Carla Nespolo. Per l'occasione è stata inaugurata anche la Piazza della Memoria e si è tenuto il convegno internazionale "Memoria e internamento civile nell'Italia fascista". 

In quello che ora è "Luogo della Memoria", in quello che una volta era il campo di concentramento fascista di Casoli, in via Giuseppe Borrelli 14, sono stati internati in 218, tra il 1940 e 1943, tra ebrei stranieri, sloveni e croati. Una targa ricorderà tutti i loro nomi. Dieci internati ebrei finirono poi uccisi nei campi di sterminio. 

Allo scrittore Sirovich è stata attribuita la cittadinanza onoraria per la valorizzazione, col suo libro "Non era una donna, era un bandito", che contiene 4 mila documenti conservati a Casoli e relativi alla presenza sia dei prigionieri-internati ebrei stranieri e sia dei tanti sloveni e croati deportati in campi di concentramento e di internamento nel territorio italiano, specie in Abruzzo, dopo l'invasione del Regno di Jugoslavia nella primavera del 1941 da parte della monarchia e del Regime fascista italiano. Il lavoro di Sirovich ha consentito a Giuseppe Lorentini, studioso e lettore di lingua italiana all’università di Bielefeld in Germania, di ideare il progetto di ricerca e documentazione on line sul campo di concentramento di Casoli e di far rivivere attraverso il sito www.campocasoli.org parte della memoria storica del paese. 

"Vi ringrazio di mantenere viva la memoria", ha detto l'ambasciatore Benko, mentre il sindaco Tiberini ha sottolineato che "l'unico antidoto all'indifferenza è la memoria". La presidente Nespolo ha spiegato: "Noi vogliamo che questo mondo sia ricordato perché un'immane tragedia non si ripeta. Anche oggi, non lo dimentichiamo, ci sono forme di razzismo e vogliamo un'Europa di pace e un mondo di pace. Per questo siamo tutti qui per dire no alla violenza e alla guerra".

27 gennaio 2018

Nelle foto due momenti della manifestazione

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