CASOLI (Ch) - Un esposto alla Guardia di finanza, ai carabinieri, alla polizia e all'Ispettorato del lavoro. La lotta dei dipendenti di Progetto Meccanica di Casoli, ex Verlicchi, per impedire la chiusura dell'azienda e per conservare il posto di lavoro, finisce all'attenzione delle forze dell'ordine e, di conseguenza, anche della magistratura. E' stata la Fiom provinciale a segnalare, agli organi investigativi, quanto sta accadendo nello stabilimento, dove si realizzano telai per gli scooter Sh 125 e 150 della Honda Italia di Atessa (Ch). 

Ai venti lavoratori nei giorni scorsi è stata annunciato lo smembramento, da settembre, dell'impresa meccanica. Da quel momento è scattato lo sciopero: i lavoratori, a turno, stanno presidiando la fabbrica, per timore che, nottetempo, i macchinari e i mezzi vengano trasferiti altrove, anche all'estero. "Ma mentre loro sono in sciopero - spiega Davide Labbrozzi, segretario Fiom provinciale Chieti - la proprietà, affinché non si blocchi la produzione, violando le norme in materia, li ha sostituiti con lavoratori interinali e altri provenienti della Mevepa di Atessa. Azioni a nostro avviso illegali". Ed è su questa questione che la Fiom ha deciso di dare battaglia: irregolarità palesi che, nero su bianco, sono state denunciate.

Lo sciopero proseguirà ad oltranza, a meno di uno spiraglio nella vicenda che al momento sembra lontano. Il fermo dei lavoratori ha comunque messo in difficoltà Honda, che, in mancanza di pezzi, ha dovuto far ricorso alla cassa integrazione. "Lo sciopero - evidenzia in una nota Labbrozzi - ha l’obbiettivo di sottolineare l’importanza strategica del sito di Casoli, di impedirne la chiusura e di ripristinare immediatamente una condizione di rispetto delle leggi italiane".  18 luglio 2016



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