Casoli (Chieti) 29 ott. '14 -  Doppiette all'interno della riserva naturale regionale Oasi di Serranella, area verde di 302 ettari che abbraccia il territorio di diversi Comuni. Nonostante il divieto, alcuni cacciatori si sono intrufolati all'interno dell'area protetta  per una battuta di caccia con tanto di fucili e cani. A notare i cacciatori un fotografo naturalista di Lanciano (Ch) che ha sentito le voci e poi, avvicinandosi, si è accorto che si trattava di cacciatori. Subito sono stati avvertiti i responsabili della riserva ma, a loro volta, anche i cacciatori si sono allertati tant'è che prima si sono nascosti e poi si sono dati alla fuga. Ad ogni modo sono state prese le targhe che sono state segnalate alla Forestale. Sono state anche avvertite, nell'immediato, Forestale e polizia provinciale ma nessuno è intervenuto sul posto. "Il problema - spiega Andrea Natale, volontario Wwf dell'Oasi di Serranella - è la mancanza di controlli, una carenza dovuta ai tagli. Basta pensare che in tutto il territorio provinciale ci sono solamente tre pattuglie, per questo tipo di interventi, che, giustamente, non hanno il dono dell'ubiquità". 


Mancanza di personale con conseguenti ritardi negli interventi: "L'episodio è avvenuto nel fine settimana - prosegue Natale - e i pochi uomini disponibili non lavorano in quei giorni. Si tratta di orario extra lavorativo e gli straordinari adesso non li pagano. Noi stessi siamo andati a segnalare le targhe alla Forestale il lunedì". Gli unici ad ispezionare l'Oasi sono i volontari del Wwf: "Che fanno molto - conclude Natale - ma non possono intervenire in situazioni pericolose come questa. I cacciatori erano armati. Un colpo in caso di discussione accesa può partire involontariamente. A breve chiederemo un incontro con tutte le forze dell'ordine per decidere, insieme, eventuali potenziamenti della vigilanza". 


In alcuni casi i cacciatori rimangono appena fuori dalle aree protette e si intrufolano con diverse scuse che usano quando vengono colti sul fatto: "Abbiamo perso il cane e siamo andati a cercarlo, è quella più usata -  afferma Natale - . In buona fede uno può anche crederci, ma se vanno a cercare il cane non penso si debbano portare il fucile come è capitato molte volte". 


Piergiorgio Di Rocco

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