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Lanciano - Ridotti... alla fame gli agenti penitenziari del carcere di massima sicurezza di Lanciano (Ch). Dispense e frigoriferi vuoti, quasi in preda ad una crisi di identità, e addette alla preparazione dei pasti costrette a mettere mano al proprio portafogli per comprare gli ingredienti necessari in cucina. Scarseggiano persino le forchette. E’ quanto denunciano i sindacati Uil Penitenziari, Osapp, Sappe e Cnpp che hanno scritto all’Amministrazione penitenziaria affinché venga assicurato al più presto un corretto servizio mensa. In passato le organizzazioni sindacali avevano protestato per la qualità scadente dei pasti: per i cibi mal conservati e per le condizioni igienico sanitarie. Dal primo aprile c'è una nuova impresa a gestire la mensa. Ci si sarebbe aspettato una migliore situazione, e invece...
"... Sin dai primi giorni del nuovo servizio si sono
registrati problemi, al punto che gli agenti non hanno potuto fruire
della mensa a causa della mancanza di materie prime, quali posate,
frutta, pasta, carne e altri alimenti. La corretta preparazione dei
piatti - evidenziano i sindacati - è stato saltuario e sovente garantito
solo dall’auto approvvigionamento delle dipendenti delle mense che pur
di farci mangiare hanno dovuto anticipare, pagando di tasca propria, la
spesa di alimenti indispensabili al loro lavoro". Oggi è stato digiuno totale... "Abbiamo toccato il fondo con la chiusura della mensa per
mancanza di generi alimentari. Nemmeno un piccolo scarico
avvenuto in tarda mattinata ha potuto colmare il vuoto immenso dei
frigoriferi...".
Nel ricordare che il servizio di mensa è obbligatorio all’interno delle case circondariali, i sindacati augurano soluzioni rapide da parte delle istituzioni, prima di ulteriori forme di protesta, tranne… lo sciopero della fame... "Auspichiamo - dicono - un intervento risolutore da
parte del Provveditore e del direttore dell’istituto affinché obblighino
la ditta ad attenersi al contratto siglato e al rispetto dovuto ai
lavoratori. Siamo scesi ad un livello talmente basso da rasentare l’assurdo". 19 aprile 2017
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