Lanciano (Ch) 11 mag. '15 - Erano le 2.30 di notte, della notte tra sabato e domenica, e detenuto di origine campana, di circa 45 anni e che deve scontare una pena fino al 2025, penzolava da qualche istante dalle sbarre di ferro della finestra di una cella del carcere di massima sicurezza di Lanciano (Ch). Un agente di polizia penitenziaria, passando per i controlli, lo ha visto e ha dato l'allarme. Subito è arrivato un altro collega. Lo hanno tirato giù e messo sul letto: lo hanno salvato. Ma l'aspirante suicida, che ha cercato di ammazzarsi altre 2-3 volte in altri penitenziari italiani dove è stato rinchiuso, non ha gradito l'intervento. E, scalciando e urlando, ha colpito con calci e pugni gli agenti. "Lasciatemi morire, decido io se vivere o no", ha più volte ripetuto. 


"L'uomo - spiega un comunicato della Uil Penitenziari Abruzzo - è stato sorpreso da un assistente capo e da un sovrintendente di polizia penitenziaria mentre tentava di farla finita con un nodo scorsoio ricavato da un asciugamano. I due sono intervenuti per fermarlo, ma il detenuto ha reagito aggredendoli. Il sovrintendente è dovuto ricorrere alle cure mediche e nei prossimi giorni sarà costretto, suo malgrado, al fine di consentire di capire se abbia potuto contrarre malattie infettive, a sottoporsi ad alcuni test".  Infatti nel parapiglia il detenuto, con un passato legato alla droga, ha perso un po' di sangue. 


Proprio Uil Penitenziari nei giorni scorsi aveva reso pubblici i dati riferibili agli "incidenti" avvenuti dall'inizio dell'anno a oggi nelle carceri italiane, dove si contano 85 appartenenti alla polizia penitenziaria feriti con prognosi superiore ai 5 giorni, 46 intossicati dai fumi sprigionati da incendi appiccati nelle celle da detenuti incorreggibili e 25 potenziali suicidi salvati in extremis. Fatti che hanno interessato anche la cosa circondariale di Villa Stanazzo dove - spiega il sindacato - abbassare la guardia sarebbe potrebbe veramente costar caro. "La Uil Penitenziari Abruzzo - dice il vicesegretario regionale Mauro Nardella - rimarca ancora con costernazione la difficile situazione che da anni attanaglia il carcere frentano. Alle carenze di organico fanno spesso da eco atteggiamenti da parte degli utenti che spesso scadono in situazioni al limite della controllabilità. Ne fa la spesa chi questo lavoro lo affronta consapevole dei rischi che corre ma che spesso non viene valutato così come si dovrebbe".

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