Lanciano 1920 riparte dai Maio. Da quella infelice quanto profetica e beffarda battuta fatta, in risposta ad una contestazione dei tifosi, allo stadio “Guido Biondi” verso la fine dell’ultimo campionato di serie B (un anno e mezzo fa) dall'allora patron Franco Maio: “Vi manderemo a giocare a San Vito”. Pur toccando tutti ferro (e “annessi e connessi”) così è stato. Fine del calcio professionistico. Dalle ceneri della Virtus Lanciano non è rimasto nulla (se non una scuola calcio per ragazzi). Un anno di aspettativa in città. Un anno di “dibattiti calcistici” fra ipotesi, velati rancori e speranze. Poi a maggio scorso il botto. L’imprenditore Fabio De Vincentiis sbarca da Francavilla per far risorgere il batticuore rossonero. Mette su un team di amici fidatissimi e, rilevando il titolo sportivo della Asd Marcianese, punta al calcio professionistico. Da speranza a certezza nel giro di qualche giorno. Almeno per tornare a giocare a calcio. Per il professionismo ci sarà tempo, anni e anni da faticare. Si riparte dalla Prima categoria girone B.

E' stata anche un’estate piena di buone ed altre speranze per De Vincentiis. Irrealizzate. Il sogno, con rassicurazioni dei soloni del calcio parlato, era almeno di poter reiniziare la cavalcata verso il calcio professionistico almeno dal campionato di Promozione (tramite un ripescaggio). Nulla. A fine agosto, a pochi giorni dall’uscita dei calendari, dal cilindro della fantasia è sbucata l’idea di chiedere una deroga alla Federazione Calcio per poter scavalcare qualche categoria, solo per “misure di ordine pubblico” adombrando, dati alla mano, che almeno 700-800 tifosi seguirebbero, abitualmente, il Lanciano 1920 in trasferta (qualcuno ci ha messo di mezzo pure il Prefetto di Chieti Corona). I paesi dove ci saranno trasferte sono infatti Fresagrandinaria, Tollo, Scerni, Vasto Marina: “ci sono campi con modestissime recinzioni, campi con misure di sicurezza inesistenti…”, ed è cominciata la nenia per poter perorare una causa sportiva per i ragazzi guidati da mister Alessandro Del Grosso. Federazione irremovibile. Si sarebbe aperto un precedente ingestibile sportivamente, sia quest’anno sia negli anni a venire. Voci di corridoio raccontano che più di qualche presidente era disposto a ritirare la squadra dal campionato in presenza di un eccesso di “favore” verso il Lanciano 1920. 

Portafoglio alla mano, le società sportive avversarie dei ragazzi rossoneri hanno pure gongolato: ogni partita casalinga avranno l’occasione di fare incassi mai fatti neanche con 500 partite… Piccola riflessione da immodesti cronisti: per 700 – 800 persone ogni 15 giorni sarà l’occasione di far capire che il calcio è uno sport e, come è stato per tante trasferte gloriose (Vercelli, Verona, Trapani, Palermo ecc. ecc), è un’occasione ghiotta per dimostrare che le forze dell’ordine possono stare tranquille (o anche in Prima categoria bisogna aver paura delle bestie?). 

Dunque programmi ambiziosi quelli rossoneri stoppati però dalla nuda e cruda verità. Checché ne dicano i baristi dello sport è davvero dura infatti vedere giocare la propria squadra in Prima categoria. Si riparte da un campionato dove non ci sono neanche gli assistenti di gara, solo l’arbitro e dove alla meno peggio nel terreno di gioco ci sono ciuffi d’erba. E' la dura legge del calcio. Del calcio fatto di passione e sudore. Muscoli e casacche sporche di fango.

Di contro il Lanciano 1920 non è l’unica squadra rossonera. A livello popolare è la prima squadra della città. Ma, rilevando il titolo sportivo del Guastameroli, un altro gruppo di piccoli imprenditori, capitanati da Gabriele Paolucci (oggi presidente) è riuscita a passare dalla Terza Categoria in quella del Lanciano 1920 (da Lanciano Fc ad Atletico Lanciano). Due squadre rossonere, campanilismo alle stelle. Come nei paesetti dove c’è la squadra di quella lista politica e quella del parroco. Insomma il calcio trasformato in una sfida guareschiana, Don Camillo e Peppone pure a Lanciano. 

Per i ragazzi guidati da mister Matteo Pasquini sarà una stagione di interessanti stimoli calcistici (nonostante nei giorni scorsi scritte intimidatorie, attacchi vandalici abbiano gelato un po’ l’ambiente). Confrontarsi settimanalmente con i cugini maggiori del Lanciano 1920 sarà un buon banco di prova per saggiare i giovani in rosa che non hanno né stipendio né carriera alle spalle. Solo la voglia di giocare a calcio. Palla lunga e pedalare.
Il derbyssimo ci sarà il 19 novembre prossimo in casa dell’Atletico Lanciano (campo Esposito) mentre il ritorno, al glorioso campo da serie B del “G. Biondi”, ci sarà l’8 aprile 2018.  Auguri in anticipo a tutte e due le società.

Domenica 17 (ore 15,30) esordio casalingo per il Lanciano 1920 con la Virtus Ortona 2008, per l’Atletico c’è da affrontare l’Atletico Cupello in trasferta. “Non è importante da dove partiamo, è importante dove possiamo arrivare” uno dei proclami di qualche tifoso del Lanciano 1920 sul web. Perché si sa, più che uno sport, prima che uno sport, il calcio è una liturgia domenicale con una preparazione settimanale. Una fede. Dura e pura. 15 sett.’17

Alessandro Di Matteo

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