Il sindacato dei trasporti pubblici Cisas Fisast prende distanza dai comunicati e dalle azioni di lotta poste in essere da alcune sigle sindacali riguardo alla Tua, società di Trasporto unico abruzzese, alla vigilia dello sciopero regionale dei trasporti pubblici previsto per il 7 agosto prossimo. La Cisas attacca comunque la neonata azienda unica.

"In particolare - afferma il segretario regionale di Cisas Fisast, Remo Stella - evidenziamo il totale abbandono del ramo ferro di Lanciano, ex Ferrovia Adriatico Sangritana spa che, dopo essere stata svenduta anche dalla politica locale, in questi mesi è stata lasciata senza una guida, necessaria per gestire il complesso quadro normativo del settore ferroviario. Parimenti, vogliamo sottolineare come all'interno di Tua non si discuta di riqualificazione e fusione ma di esuberi e di tagli economici al personale. Nella sola ex Ferrovia Adriatico Sangritana mancano all'appello circa 30 persone delle attuali 340. Che fine hanno fatto?"

La Cisas Fisast Trasporti si dichiara pronta a combattere con ogni mezzo questa battaglia, affinché siano preservati i posti di lavoro già esistenti e il territorio frentano e sangrino non venga privato del servizio di trasporto pubblico."La paventata privatizzazione è alle porte - continua Stella - ma lo era già nel disegno originario e ci sorprende che solo ora se ne accorgano quelle stesse sigle sindacali che hanno applaudito alla fusione per incorporazione: operazione che, di fatto, non solo ha danneggiato alcune aziende (Sangritana e Gtm) a favore dell'incorporante Arpa, ma che ora sta determinando tutta una serie di problematiche, di non facile soluzione che rallentano il processo stesso e l'effettivo funzionamento dell'azienda unica. Sia quindi l'azienda unica davvero una grande opportunità di sviluppo per il sistema trasportistico abruzzese, ma a patto che la sua gestione avvenga seriamente e con professionalità, affinché vengano superate le divisioni personalistiche e politiche e si tenda all'unità, per la difesa dei diritti dei lavoratori, ma sopratutto per il diritto socialmente inalienabile ad un efficiente sistema di trasporto collettivo regionale". 3 ago. '15

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