Pescara - Un coro di dissensi per  l'aumento del pedaggio sull'Autostrada dei Parchi, dove il ticket, da ieri, è salito del 3,45%. Costa salato per gli automobiisti e camionisti viaggiare su A24 e A25. Il deputato di Sinistra Italiana, Gianni Melilla, vista la situazione, annuncia un'interrogazione al ministro delle Infrastrutture e chiede alla Regione, una posizione netta.  "L'aumento è una vergogna", afferma. Il presidente della Fita Cna Abruzzo, Gianluca Carota, chiama in causa la Regione perché c'è il "rischio che l'intero sistema economico regionale perda competitività". Maurizio Acerbo, della segreteria nazionale Prc-Se, rincara la dose e afferma che "l'Abruzzo è terra di ignavi che si dicono di sinistra ma davanti ai poteri forti sanno solo fare l'inchino". Un nugolo di proteste. "Su 27 concessionarie autostradali italiane solo 7 rincarano nel 2016 i pedaggi - dice Melilla - e tra esse Strada dei Parchi. Quest'anno il rincaro è il secondo più caro tra le 7. Siamo ben oltre l'inflazione! L'aumento è ancora più ingiusto se si considera lo stato dell'Autostrada dei Parchi, ormai vecchia e insicura. Il suo alto costo scoraggia il traffico visto che per andare a Roma si spende più per il pedaggio che per la benzina! E anche per quanto riguarda il servizio di ristoro e dei combustibili vi è da rilevare la vergogna di cento chilometri di autostrada tra Pescara e Avezzano senza nessuna stazione di servizio". 



"E' bene ricordare, per capire di cosa si sta parlando - aggiunge il presidente della Fita-Cna - che le tariffe di Strada dei Parchi, stando alle informazioni pubblicate sul sito della stessa, sono aumentate del 4,78% nel 2010; dell'8,14% nel 2011; dell'8,06% nel 2012; dell'8,28% nel 2014. Il fatto che ciò avvenga - e non ne dubitiamo - in conformità al contratto di convenzione stipulato con Anas, nulla toglie o aggiunge al fatto che si tratti di una stangata che si ripercuoterà negativamente sull'intero sistema economico abruzzese, sulle imprese del trasporto e sui costi delle impresa, con la conseguente perdita di competitività con altri territori. Motivo che ci spinge a chiedere alla Regione un intervento sul governo a difesa degli interessi degli abruzzesi". 



"Il gruppo Toto - attacca infine Acerbo - continua a tartassare indisturbato gli abruzzesi. Che debba essere l'opposizione di centrodestra a chiedere di convocare la conferenza dei capigruppo la dice lunga sull'impegno dell'attuale maggioranza contro gli aumenti. L'onnipresente presidente D'Alfonso che conosce benissimo la materia in quanto è un dirigente Anas avrebbe dovuto per tempo intervenire con fermezza per scongiurare aumenti facendo doverose pressioni sul Governo. Purtroppo per noi il rapporto tra la famiglia Toto e D'Alfonso è talmente stretto che il presidente si è autodefinito 'damo di compagnia' in sede processuale". 



Gli aumenti dei pedaggi autostradali, del telepass, di treni e tasse aeroportuali avranno ricadute dirette ed indirette di 2,4 miliardi pari a un aggravio di 104 euro annui a famiglia. Queste le stime di Adusbef-Federconsumatori. "Avevamo già calcolato nel nostro preventivo di fine anno - dichiarano i presidenti delle due associazioni, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti - una maggiore spesa annua di 37 euro per aumenti autostrade e Telepass a cui si aggiungono aumenti per i treni e per le tasse aeroportuali di una cifra complessiva di 67 euro annui. Il totale di tale esborsi sarà quindi di 2,4 miliardi con una ricaduta a famiglia pari a 104 euro. Infatti vorremmo ricordare che soprattutto il settore dei trasporti è quello più decisivo per i costi indiretti che sono determinati da aumenti tariffari e di prezzi diretti che si espandono a cascata nell'intera economia. Ciò non fa bene ovviamente alle nostre famiglie che soffrono per il loro già scarso potere di acquisto aggravato da figli e nipoti disoccupati e da sostenere, ma soprattutto sui costi turistici che dovrebbero maggiormente invogliare e non deprimere la domanda di mercato".02 gen. '16

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