"Situazione complessa e delicata". Vertenza Honeywell: i sindacati e le altre parti sociali sono stati convocati per domani mattina a L'Aquila per fare il punto sull'incontro che si è tenuto oggi pomeriggio, a Roma, al ministero dello Sviluppo economico. Confronto iniziato al Mise intorno alle 17 e andato avanti fino a sera e che ha visto al tavolo delle trattative il ministro Carlo Calenda; il vice presidente della Regione, Giovanni Lolli, e i vertici della multinazionale Usa-Francia. Nulla al momento è trapelato sugli esiti del confronto, con il ministro che ha avocato a sé la vicenda, evidenziando di volerla seguire personalmente. Una vertenza che, comunque, non sembra dover trovare rapida e facile soluzione.

 E' attesa, dunque, anche da parte di Fiom , Fim e Uilm che hanno dichiarato lo sciopero e scelto la linea dura, e sostenuto i 420 lavoratori, che hanno paura di ritrovarsi disoccupati. I dipendenti hanno incrociato le braccia dal 18 settembre: lunghe settimane di picchetti ininterrotti e tensione alle stelle. Astensione dal lavoro che peserà molto anche sui loro bilanci familiari e per questo è stata avviata una raccolta fondi. Ora bisognerà capire se si è aperto uno spiraglio. Intanto, davanti ai cancelli della fabbrica dei turbo, considerata un'eccellenza a livello internazionale, sono stati slargati diversi striscioni: "Giù le mani dal nostro futuro". E poi: "Ministro Calenda, noi ci siamo. E tu?" E ancora: "Vergogna" e "Difendiamo il posto di lavoro e la dignità". 05 ottobre 2017

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