Atessa (Ch) - "Chissà se son rose, e se fioriranno...'. Progetto Atessa, lista civica di minoranza in Consiglio comunale, tiene a precisare la non chiarezza in relazione alle sorti dell’ospedale De Lellis nella riunione consiliare che si è tenuta l'altra sera e a cui erano presenti anche il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso e l’assessore alla Sanità, Silvio Paolucci.

"Tanta era l’attesa per eventuali novità positive anche grazie alla presenza dei massimi esponenti della Regione sulla sanità. Alla fine il risultato è stato quello che la ‘montagna ha partorito il topolino’, un topolino che, tutto sommato salva un po’ la faccia, ma sembra poca cosa circa le aspettative palpabili dell’utenza della sanità del basso ed alto Sangro. Quello che è mancato – precisa Carmine Fioriti, capogruppo di Progetto Atessa - senza offendere nessuno, è la chiarezza nell’accettazione o meno della proposta fatta. Una chiarezza che solo in parte l’assessore Paolucci, sul finire, e quando l’ambiente si era un po’ riscaldato, ha cercato di fare, dichiarando la volontà di sospendere, immediatamente, le attività di applicazione dei piani aziendali con l’accorpamento dei reparti e la cancellazione di unità operative, in parte, però, già verificatesi al 90%. Mi chiedo: come mai tanta confusione sulla richiesta del Consiglio comunale e non s’è detto subito, apertamente ‘la Regione accetta in pieno quanto deciso da questo consiglio’?"

"Sarebbe stato - viene affermato - un atto chiaro, limpido, coerente ed in parte gratificante. Si è voluto, invece, disquisire sulla materia concorrente della sanità tra Stato e Regioni, quando, comunque, è la stessa Regione, secondo il decreto ministeriale 70, ad iniziare e proporre la posizione di zona disagiata di un ospedale. Se il presidente D’Alfonso fosse stato chiaro – continua Fioriti - sicuramente non sarebbero accaduti neppure gli episodi che hanno determinato l’allontanamento di cittadini atessani dall’aula, che potranno anche aver alzato la voce, disturbando, ma hanno comunque voluto dire di non aver capito nulla di quanto era stato detto. Per quanto mi riguarda - precisa - solo l’intervento finale dell’assessore Paolucci è stato, nei limiti, chiarificatore. Aspettiamo i risultati sulla direzione della mozione approvata all’unanimità dal Consiglio comunale e se davvero le rose fioriranno, saremo i primi a ringraziare. Sono convinto che se davvero qualcosa di positivo potrà uscir fuori da qui a breve, la presenza dei sindaci dei Comuni del basso e alto Sangro, avrà avuto un peso determinante sia per la rappresentazione di appoggio alla proposta e sia per la rappresentazione di vastissimi territori della provincia. Una nota negativa che purtroppo non posso sottacere – conclude - senza accusare nessuno, è la presenza del consigliere regionale Mauro Febbo, che, a mio avviso avrebbe dovuto avere una parte nella discussione”. 8 novembre 2017

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