Atessa (Ch) - Non solo promesse, ora ci sono gli atti. La Regione salva l'ospedale di Atessa e ne avvia il rilancio. “La riconversione del presidio di Atessa, con una consistenza di servizi pari a quelli di ospedale di zona disagiata, con conseguente riorganizzazione dei compiti, offrirebbe una risposta assistenziale adeguata alla domanda di salute espressa dal territorio dell'Abruzzo meridionale. Il presidio di Atessa, in quanto punto di riferimento di un'area ampiamente sviluppata dal punto di vista produttivo, aggiuntivamente, può diventare un polo pubblico per la medicina del lavoro, venendo incontro ai bisogni di tutta la Asl Lanciano-Vasto-Chieti”. 

Con queste premesse la Giunta regionale d'Abruzzo, a voto unanime,  con delibera numero 642 del 07/11/2017, ha deciso di fare propria “la proposta avanzata dal Comune di Atessa relativa alla riconversione del presidio ospedaliero 'San Camillo de Lellis' in ospedale di zona disagiata, secondo i criteri del Decreto ministeriale 70 del 2015” . La Regione, quindi, sconfessando le scelte del passato che, a mano a mano, hanno portato al taglio dei servizi e alla cancellazione dei reparti, con l'avvio dello smantellamento dell'ospedale sangrino, ha stabilito che “la Asl Lanciano-Vasto-Chieti interrompa le attività di razionalizzazione” finora attuate. Stop ai tagli, dunque. La Regione, inoltre, intende, “garantire un futuro ad un presidio di sicurezza nel comprensorio Sangro-Aventino, quale storicamente è sempre stato l'ospedale di Atessa, in maniera efficace ed efficiente” e si prefigge di “promuovere, su questo argomento, un confronto tra Asl, Agenzia Sanitaria e Regione per elaborare una proposta di potenziamento quali-quantitativo per l'ospedale di Atessa da sottoporre all'esame del Tavolo di monitoraggio”, costituito dal ministero della Salute e dal ministero dell’Economia e delle Finanze.

La delibera della Regione, che rivoluziona le scelte finora effettuate riguardo al 'de Lellis', arriva dopo l'ultimo Consiglio comunale di Atessa, del 6 novembre scorso, in cui è stata approvata, all'unanimità, una mozione a sostegno del riconoscimento del presidio di Atessa come ospedale di zona disagiata. Un incontro infuocato a cui hanno partecipato numerosi  sindaci del territorio che hanno chiesto, al presidente Luciano D'Alfonso e all'assessore Silvio Paolucci, presenti all'assise, di bloccare la spoliazione e il depotenziamento del 'de Lellis'  e di riorganizzare i servizi per soddisfare le esigenze e le richieste di un territorio ampio e, in parte, svantaggiato, essendo zona di montagna, con collegamenti viari improbabili e talvolta impossibili durante la stagione invernale. Paolucci e D'Alfonso, dopo aver assicurato un cambio di rotta, sono passati ai fatti, predisponendo apposita delibera. Non più, quindi, ospedale di comunità, destinato, come era stato deciso, ad accogliere anziani non autosufficienti e con malattie cronico-degenerative, ma ospedale di zona disagiata, in ragione del “contesto orografico ed ambientale” in cui è situato, “definibile 'area di confine', in ragione della sua lontananza dai sistemi urbani della costa, dalle aree forti del capoluogo di regione e della vicinanza al Molise”. Un ospedale, quindi, che tenga conto dei “fabbisogni territoriali e vocazionali” e di un bacino complessivo d'utenza di 49mila abitanti. 

“La città di Atessa - fa presente la Giunta nella delibera - è al centro di una importante zona industriale, Frentano-Sangro-Aventino, che è la più grande realtà produttiva dell'Abruzzo ed una delle più importanti aree industriali del centro-sud, e che produce 1/3 del Pil (Prodotto interno lordo) regionale, grazie anche alla presenza di fabbriche come Sevel, Honda, Valagro, oltre ad un vasto indotto. La città di Atessa – recita ancora la delibera - è anche l'unico punto di riferimento di 31 piccoli paesi che vivono situazioni disagiate e che, nel periodo invernale, restano spesso isolati. Il presidio svolge inoltre una funzione speciale per tutto il comprensorio, in quanto cerniera tra una affollata zona produttiva e un retroterra a rischio marginalizzazione, entrambi necessitanti di un'offerta sanitaria ospedaliera adeguata e continua”. 

“La Regione Abruzzo - commenta il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli - riafferma, così, tante buone ragioni per tenere in vita e valorizzare l'ospedale del nostro territorio.  La delibera della Giunta ordina alla Asl chietina di interrompere la riconversione in 'presidio territoriale' e dice 'sì' alla nostra richiesta di trasformarlo in 'ospedale di area disagiata'. E' una svolta molto importante - sottolinea Borrelli - e rappresenta un cambio di rotta rispetto alle scelte del passato. Non è vero, come insinua qualcuno, che la montagna ha partorito il topolino. La verità è che abbiamo spostato la montagna. E' la prima volta che accade dopo tante battaglie. E' il riconoscimento di una realtà oggettiva, essendo Atessa un paese-cerniera tra una zona industriale, vitale per tutto l'Abruzzo, e un vasto entroterra montano, particolarmente disagiato. E' un incoraggiamento all'azione di tutto il Consiglio comunale, dei sindaci del territorio e delle forze politiche, che hanno sostenuto la proposta realistica e fattibile della nostra amministrazione. E' tuttavia solo un primo, essenziale, passo per il raggiungimento dell'obiettivo. Andremo, ora, a Roma, più forti e rinfrancati. E dovremo lavorare, tutti assieme, amministratori del territorio, forze politiche e cittadini, con rinnovata energia, affinché - conclude il primo cittadino - il 'San Camillo de Lellis' abbia un dignitoso futuro come ospedale”. 11 novembre 2017

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