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Atessa (Ch) - Una manifestazione di protesta, a cui ha aderito un centinaio di persone, davanti alla struttura "Il Mulino", ad Atessa, che si prepara a diventare un centro d'accoglienza. Attesi ormai da tempo, dovrebbero a breve arrivare circa 50 ospiti. A gestire il centro la cooperativa molisana Cosmo. "Giovedì sera c'erano uomini, donne, bambini, anziani, intere famiglie in apprensione per la loro tranquillità e quella che sino ad ora ha contraddistinto Atessa", dicono Debora Fioriti ed Andrea Marcolongo, del Comitato spontaneo.

Cittadini pronti a formare una catena umana per impedire l'entrata di questi uomini all'interno del Mulino, disposti ad alzare mura e barricate per difendere la loro tranquillità e quella della loro città. In molti si sono espressi, hanno espresso la loro preoccupazione per l'arrivo dei migranti e la perplessità dinanzi all'assenza delle istituzioni che hanno scelto per rappresentarli: sono il sindaco e l'amministrazione in primis, seguiti da tutta l'opposizione. Lasciati soli a difendere se stessi e la loro città malgrado fossero stati tutti invitati a partecipare. Ad onor del vero, l'unico consigliere presente era Scarinci, del gruppo misto, che al mattino si è anche recato in Comune con uno dei nostri portavoce al fine di verificare che la struttura avesse tutte le autorizzazioni del caso (perché ci aggrapperemo anche al minimo cavillo pur di non ospitarli)". 

E pare che qualche cavillo effettivamente ci sia, a cominciare dalle autorizzazioni di agibilità e sicurezza. Le ultime rilasciate, nel 2010, riguarderebbero esclusivamente il ristorante. Il resto della struttura, invece, mancherebbe degli opportuni controlli dal 1981. "Solo un esposto - secondo il Comitato -, potrebbe quantomeno ritardare l'arrivo degli immigrati".

"Abbiamo avuto anche delle testimonianze da parte dei cittadini di Torino di Sangro, che hanno raccontato come si comportano questi 'ospiti', cosa accade li dove vi sono questi centri. Non è una battaglia politica - conclude il Comitato - , non è il colore della pelle ma bensì 50 uomini soli ed inoccupati in giro per la città".

3 settembre '16

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