Atessa (Ch) - Un lavoratore sindacalista licenziato e la magistratura dà torto all'azienda: nonostante questo il dipendente non viene reintegrato. "Con una sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila la Tasso Spa perde nuovamente, precisamente per la terza volta", così la Fiom in una nota racconta l'accaduto. 
"Va ricordato - spiega Davide Labbrozzi, segretario provinciale Fiom Chieti - che la Tasso aveva ingiustamente licenziato un nostro sindacalista. Il giudice del Tribunale di Lanciano aveva ordinato la reintegra, ritenendo il licenziamento illegittimo. Successivamente, la Tasso, aveva presentato e perso l’opposizione al provvedimento ed oggi, per la terza volta, anche il ricorso alla Corte d’Appello ha dato ragione al lavoratore".

"Va sottolineato - viene aggiunto - che la Tasso, che opera nel settore delle lavorazioni di materiali metallici e nello stampaggio di materie plastiche, non ha ancora rimesso al proprio posto il lavoratore, padre di due figli. Non gli è ancora stato permesso di rientrare in fabbrica, fatto inaccettabile. In sostanza lo si sta umiliando dinanzi alla propria famiglia. Il nostro auspicio è che presto si proceda alla reale reintegra di colui che, a nostro avviso, sta pagando il prezzo dell’essere un eccellente sindacalista.
 La giustizia trionfa sempre e la Fiom non intende assolutamente permettere che l’umiliazione venga mantenuta nel tempo. Se nei prossimi giorni il lavoratore non dovesse rientrare in fabbrica chiederemo alle istituzioni di intervenire. Le sentenze vanno rispettate. Inoltre organizzeremo una manifestazione dinanzi ai cancelli dello stabilimento sul seguente tema: no all’arroganza degli imprenditori padroni
 La vertenza è stata seguita, a livello legale, dall'avvocato Domenico Sciorra e dalla responsabile dell’Ufficio Vertenze della Cgil, Maria Massa. 24 maggio 2017


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