Era la primavera 2014 e, in prossimità delle elezioni comunali del 25 maggio, l'amministrazione comunale di Civitaluparella dispose, con determina 49 del 23 marzo, la realizzazione di asfalti in paese. Tra i firmatari del provvedimento l'allora sindaco Mariano Ficca, 60 anni, e il suo vice, Domenico De Lollis, classe 1970. Ma per quegli asfalti elettorali, fatti eseguire non rispettando le procedure che la pubblica amministrazione impone, i due sono finiti sott'inchiesta e ora sono stati rinviati a giudizio dal gip del tribunale di Lanciano, Marina Valente. Sono entrambi accusati di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. Il processo è stato fissato per il prossimo 2 ottobre. Il Comune di Civitaluparella, assistito dall'avvocato Cristiana Rulli, si è costituito parte civile, per i danni ricevuti dalla vicenda.

La situazione, per gli imputati, si complicò quando Ficca non venne rieletto. Il nuovo sindaco, quello attuale, Loredana Peschi, dopo l'insediamento, si vide recapitare un'ingiunzione di pagamento, di circa 40mila euro, dalla ditta che aveva effettuato i lavori, la Euroter di Nicoletta Trivilini. Ma fu riscontrato che, per quegli asfalti, c'erano lacune e strani modi di procedere, che mancavano atti amministrativi. Così il neo primo cittadino, trovandosi tra l'altro davanti ad un ingente debito gravante su casse pubbliche già disastrate, si è rivolta alla magistratura. E sono partite le indagini. Dalle quali è saltato fuori un verbale di sopralluogo, per accertare l'esatta realizzazione dei lavori, del 30 aprile 2014. Un documento nel quale gli imputati "attestavano falsamente", come scrive il pubblico ministero Andrea Papalia, "di avere effettuato accurata verifica dei lavori oggetto della determina del 23 marzo 2014, di aver esperito le verifiche del caso e di aver accertato che i lavori di pavimentazione, di cui al preventivo numero 19 del 10 marzo 2014, erano stati eseguiti dalla Euroter a regola d'arte, nonché secondo le stime preventivate..., pur non possedendo le qualifiche e le competenze tecniche richieste dalla legge per attestare quanto sopra, e in assenza del progetto e del capitolato d'appalto, necessari per garantire che i lavori erano stati eseguiti a norma e secondo le stime preventivate". Dagli accertamenti della Procura è anche emerso che mancavano i verbali di inizio e di ultimazione degli interventi e della contabilità dei lavori.
08 maggio 2018


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