Erano lì ad aspettarli, i carabinieri. Erano lì, a Piane d'Archi, frazione del comune di Archi (Chieti), la trappola pronta, appostati nei pressi dell'ufficio postale, di corso Nazionale, che sapevano sarebbe stato preso d'assalto nella notte dalla banda di malviventi che da un po' stava effettuando colpi a raffica sul territorio, in banche, poste e oreficerie. E lo sapevano perché da un po' di giorni avevano stanato il basista e seguivano i suoi spostamenti: lo tenevano sotto controllo, tramite gps piazzati su un'automobile e intercettazioni, dalle quali avevano appurato che alloggiava in un b&b della zona. I militari, col buio, hanno cinturato la zona ed hanno atteso i criminali. Erano circa le 3.15 quando i banditi sono arrivati: erano in 5 e usavano due mezzi, una Fiat Stilo, rubata a Barletta, e una Citroen C3, appartenente al basista. Sono scesi, col volto coperto, e sono entrati in azione: come da copione, hanno imbottito il bancomat d'esplosivo, infilando la cosiddetta "marmotta", nella fessura della cassetta dell'ufficio Pt. Nello sportello c'erano 60mila euro. I malviventi hanno spaccato la vetrata e piazzato la polvere pirica, circa 380 grammi, pronta per la deflagrazione. Ma prima che accendessero la miccia, le forze dell'ordine sono balzate fuori, intimando loro di bloccarsi. A quel punto uno dei furfanti - erano armati di fucili - ha afferrato il kalashnikov che aveva tra le mani. E i militari hanno risposto aprendo il fuoco: sono volati 32 proiettili, complessivamente, in pieno centro, tra le abitazioni. Due di essi hanno raggiunto la Stilo, all’altezza del radiatore e della gomma anteriore destra. Uno dei colpi ha bucato le lamiere e  ferito uno degli assalitori, di striscio, ad un piede. Nella sparatoria è rimasta coinvolta, casualmente, anche un’Alfa 156 con a bordo tre ragazzi e una ragazza, fermi davanti al bar Zappacosta. Un primo proiettile ha raggiunto il montante dello sportello lato passeggero e ha attraversa l'abitacolo, mentre un secondo ha bucato la ruota anteriore sinistra. I giovani, fortunatamente illesi, nel panico, sono fuggiti in retromarcia buttando giù anche un cartello stradale. Nel frattempo la gang è balzata sulle macchine nel tentativo di allontanarsi, per evitare la cattura. Ne è scaturito uno spericolato inseguimento. La Stilo, diretta verso Casoli, dopo un paio di chilometri si è fermata, perché malconcia. E' stata abbandonata, in località Guarenna. In tre sono scesi e scappati nelle campagne, per raggiungere il proprio covo, un casolare preso in affitto. Sono stati rincorsi dalle forze dell'ordine e acciuffati. Il kalashnikov è stato gettato nel fiume Sangro. Il primo a finire in manette è stato il ferito, Massimiliano Leonetti, 46 anni, di Cerignola (Foggia), bloccato in un campo di grano e soccorso dal 118. Colpito alla tibia, è piantonato in ospedale. Dopo una fuga a piedi di cinque chilometri,  anche i complici sono stati tutti presi: Francesco Reddavide, 33 anni, e Potito Diglio, 36 anni, entrambi di Cerignola; Cristoforo Aghilar, 35 anni e Antonio Cataldo, 39 anni, entrambi di Orta Nova (Foggia). Si tratta di una gang di professionisti. All'alba, ad Archi, diversi edifici  e un bar sono stati evacuati per permettere ad artificieri e vigili del fuoco di intervenire, e disinnescare l'ordigno, dopo una notte infernale.

"Se l'ordigno fosse esploso - spiega il comandante provinciale dei carabineri di Chieti, Florimondo Forleo - gli abitanti della zona sarebbero stati a rischio, perché lì vicino ci sono anche due contatori del gas. Gli arrestati - continua - sono gli stessi che hanno effettuato la rapina, con kalashnikov, alla gioielleria "Sarni Oro" del centro commerciale a Lanciano e che hanno fatto scoppiare il bancomat a Mozzagrogna". L'operazione ha coinvolto i carabinieri di Chieti, Atessa, Bomba, Archi, Lanciano.

"Il drammatico fatto di Piane d'Archi - dice Giulio Borrelli, sindaco di Atessa - dimostra che la criminalità c'è e ci preoccupa, ma è anche la riprova di una accresciuta vigilanza delle forze dell'ordine sul territorio. Grazie ai carabinieri, della compagnia di Atessa e non solo, è stata catturata la banda dei bancomat, che aveva preso di mira anche altri centri del territorio". "L'eccezionale operazione che la scorsa notte ha portato alla cattura di 5 malviventi è la dimostrazione, semmai ce ne fosse bisogno, del lavoro instancabile ed eccezionale che le forze dell'ordine e l'autorità giudiziaria svolgono, quotidianamente, a servizio della comunità. Spesso è un lavoro svolto nell'ombra, in silenzio e proprio per questo efficace. Un sentito ringraziamento": dichiara il sindaco di Lanciano e presidente della Provincia di Chieti, Mario Pupillo. Il primo cittadino di Archi, Mario Troilo, sottolinea il "coraggio delle forze dell'ordine e il loro impegno costante nella salvaguardia del territorio dalle infiltrazioni malavitose".  

A coordinare le indagini la Procura di Lanciano (Ch). I banditi sono accusati di tentato omicidio, porto e detenzione illecita di esplosivi, tentato furto aggravato e ricettazione, ma rischiano anche l’associazione per delinquere. 
06 maggio 2018

Serena Giannico

Nella foto i 5 banditi arrestati. Cliccare su immagine per ingrandire


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