"Dopo oltre 6 mesi di attesa e vane promesse è uscito il famoso bando per il primo insediamento dei giovani agricoltori del Programma di Sviluppo Rurale. Ma le tante aspettative sono state puntualmente deluse da un bando “pesante”, di oltre 100 pagine, farraginoso e inadeguato a rispondere alle numerose domande che saranno presentate nei prossimi due mesi". E’ quanto dichiara il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo commentando la presentazione del “pacchetto giovani” rivolto ai giovani agricoltori.

"Nonostante i concetti di snellezza e velocizzazione delle procedure – spiega Febbo – che vengono puntualmente sempre sbandierati dal Presidente D’Alfonso, in questo caso è stato prodotto un bando troppo corposo, di oltre 100 pagine che rischia di rendere oltremodo faticosa e difficile la presentazione della domanda per i giovani imprenditori anche per altri motivi. Innanzitutto nel pacchetto Giovani è stato tolto sia la formazione sia la consulenza e per cui tale Azione si presenta carente e incompleta ai fini di formare veri e nuovi imprenditori capaci di immettersi in maniera qualitativa nel settore primario. Inoltre, e soprattutto, in questo bando dell’era del centrosinistra, è stato inserito un aspetto che definirei “culturalmente” negativo: si chiederà di certificare la spesa prima con richiesta di garanzie ai ricorrenti. Pertanto mi chiedo quale banca farà loro credito?? Questo sembra una vera e propria beffa. La Regione dovrebbe fare e dare garanzie ai giovani che vogliono insediarsi e iniziare un’attività imprenditoriale e non il contrario. Siamo proprio al paradosso. Infine – conclude Febbo - ci si deve attendere un numero elevato di richieste, se ne prevedono almeno 1.700, e se consideriamo che sono solo 14 i milioni messi a disposizione della Misura è facile calcolare che saranno meno di 300 gli agricoltori under 40 che potranno beneficiare del finanziamento. Pertanto sono convinto che molti nuovi giovani davanti al muro insormontabile della burocrazia e della inefficienza innalzato da questo governo regionale rinunceranno ai propri sogni e aspettative di diventare gli imprenditori del futuro".  5 maggio '16

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